«Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gv 8,12

«Yo soy la luz del mundo. El que me sigue no andará en tinieblas, sino que tendrá la luz de la Vida». Jn 8,12

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno
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venerdì 25 marzo 2022

Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Pio XII- Acto de Consagración al Inmaculado Corazón de Maria de Pio XII






El texto en español está abajo


Preghiera di Sua Santità Pio XII, Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria


Regina del Santissimo Rosario, Ausilio dei cristiani, Rifugio del ge­nere umano, Vincitrice di tutte le battaglie di Dio! Supplici ci pro­striamo al Vostro trono, sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie e opportuno aiuto e difesa nelle presenti calamità, non per i nostri meriti, dei quali non presumiamo, ma unicamente per l’im­mensa bontà del Vostro materno Cuore.


A Voi, al Vostro Cuore Immacolato, in quest’ora tragica della storia umana, ci affidiamo e ci consacriamo, non solo in unione con la Santa Chiesa, Corpo Mistico del Vostro Gesù, che soffre e sanguina in tante parti, e in tanti modi tribolata, ma anche con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità.


Vi commuovano tante rovine materiali e morali; tanti dolori, tante angosce di padri e di madri, di sposi, di fratelli, di bambini innocenti; tante vite in fiore stroncate; tanti corpi lacerati nell’orrenda carnefi­cina; tante anime torturate e agonizzanti, tante in pericolo di perdersi eternamente!


Voi, o Madre di misericordia, impetrateci da Dio la pace! E anzi­tutto quelle grazie che possono in un istante convertire i cuori umani, quelle grazie che preparano, conciliano, assicurano la pace! Regina della pace, pregate per noi e date al mondo in guerra la pace che i popoli sospirano, la pace nella verità, nella giustizia, nella carità di Cristo. Dategli la pace delle armi e la pace delle anime, affinché nella tranquillità dell’ordine si dilati il Regno di Dio.


Accordate la Vostra protezione agli infedeli e a quanti giacciono ancora nelle ombre della morte; concedete loro la pace e fate che sorga per essi il Sole della verità, e possano, insieme con noi, innanzi all’unico Salvatore del mondo ripetere: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!


Ai popoli separati per l’errore o per la discordia, e segnatamente a coloro che professano per Voi singolare devozione, e presso i quali non c’era casa ove non si tenesse in onore la Vostra veneranda icone (oggi forse occultata e riposta per giorni migliori), date la pace e riconduce­teli all’unico ovile di Cristo, sotto l’unico e vero Pastore.


Ottenete pace e libertà completa alla Chiesa santa di Dio; arrestate il diluvio dilagante del neopaganesimo; fomentate nei fedeli l’amore alla purezza, la pratica della vita cristiana e lo zelo apostolico, affinché il popolo di quelli che servono Dio aumenti in meriti e in numero.


Finalmente, siccome al Cuore del Vostro Gesù furono consacrati la Chiesa e tutto il genere umano, perché, riponendo in Lui ogni speranza, Egli fosse per loro segno e pegno di vittoria e salvezza; così parimenti noi in perpetuo ci consacriamo anche a Voi, al Vostro Cuore Immacolato, o Madre nostra e Regina del mondo: affinché il Vostro amore e patro­cinio affrettino il trionfo del Regno di Dio, e tutte le genti, pacificate tra loro e con Dio, Vi proclamino Beata, e con Voi intonino, da un’estremità all’altra della terra, l’eterno Magnificat di gloria, amore, riconoscenza al Cuore di Gesù, nel quale solo possono trovare la Ve­rità, la Vita e la Pace.

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Atto solenne di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di papa Pio XI

Santissima Vergine Maria, tenera Madre degli uomini, per realizzare i desideri del Sacro Cuore di Gesù e la richiesta del Vicario di Tuo Figlio sulla Terra, consacriamo noi e le nostre famiglie al tuo Cuore Addolorato e Immacolato, o Regina del Santissimo Rosario, e ti raccomandiamo tutti i popoli del nostro Paese e del mondo intero.

Ti preghiamo di accettare la nostra consacrazione, amatissima Madre, e di usarci come desideri per compiere i Tuoi disegni nel mondo.

O Cuore Addolorato e Immacolato di Maria, Regina del Santissimo Rosario e Regina del Mondo, governaci, insieme al Sacro Cuore di Gesù Cristo, Nostro Re. Salvaci dalla diffusione del paganesimo moderno; accendi nei nostri cuori e nelle nostre case l’amore della purezza, la pratica di una vita virtuosa, un ardente zelo per le anime e il desiderio di recitare il Rosario con maggiore fedeltà.

Veniamo con fiducia a Te, Trono di Grazia e Madre d’Amore. Infiammaci con lo stesso Fuoco Divino che ha infiammato il tuo Cuore Addolorato e Immacolato. Rendi i nostri cuori e le nostre case il Tuo santuario, e attraverso di noi fa’ che il Cuore di Gesù, insieme alla tua regola, trionfi in ogni cuore e in ogni casa.

Amen.



Acto de Consagración de Pio XII al Inmaculado Corazón


Papa Pío XII


¡Oh Reina del Santísimo Rosario, auxilio de los cristianos, refugio del género humano,
vencedora de todas las batallas de Dios! Ante vuestro Trono nos postramos suplicantes,
seguros de impetrar misericordia y de alcanzar gracia y oportuno auxilio y defensa
en las presentes calamidades, no por nuestros méritos, de los que no presumimos, sino únicamente por la inmensa bondad de vuestro maternal Corazón.

En esta hora trágica de la historia humana, a Vos, a vuestro Inmaculado Corazón, nos entregamos y nos consagramos, no sólo en unión con la Santa Iglesia, cuerpo místico de vuestro Hijo Jesús, que sufre y sangra en tantas partes y de tantos modos atribulada, sino también con todo el Mundo dilacerado por atroces discordias, abrasado en un incendio de odio, víctima de sus propias iniquidades.

Que os conmuevan tantas ruinas materiales y morales, tantos dolores, tantas angustias de padres y madres, de esposos, de hermanos, de niños inocentes; tantas vidas cortadas en flor, tantos cuerpos despedazados en la horrenda carnicería, tantas almas torturadas y agonizantes, tantas en peligro de perderse eternamente. Vos, oh Madre de misericordia, impetradnos de Dios la paz; y, ante todo, las gracias que pueden convertir en un momento los humanos corazones, las gracias que preparan, concilian y aseguran la paz. Reina de la paz, rogad por nosotros y dad al mundo en guerra la paz por que suspiran los pueblos, la paz en la verdad, en la justicia, en la caridad de Cristo. Dadle la paz de las armas y la paz de las almas, para que en la tranquilidad del orden se dilate el reino de Dios.

Conceded vuestra protección a los infieles y a cuantos yacen aún en las sombras de la muerte; concédeles la paz y haced que brille para ellos el sol de la verdad y puedan repetir con nosotros ante el único Salvador del mundo: Gloria a Dios en las alturas y paz en la tierra a los hombres de buena voluntad. Dad la paz a los pueblos separados por el error o la discordia, especialmente a aquellos que os profesan singular devoción y en los cuales no había casa donde no se hallase honrada vuestra venerada imagen (hoy quizá oculta y retirada para mejores tiempos), y haced que retornen al único redil de Cristo bajo el único verdadero Pastor.

Obtened paz y libertad completa para la Iglesia Santa de Dios; contened el diluvio inundante del neopaganismo, fomentad en los fieles el amor a la pureza, la práctica de la vida cristiana y del celo apostólico, a fin de que aumente en méritos y en número el pueblo de los que sirven a Dios.

Finalmente, así como fueron consagrados al Corazón de vuestro Hijo Jesús la Iglesia y todo el género humano, para que, puestas en El todas las esperanzas, fuese para ellos señal y prenda de victoria y de salvación; de igual manera, oh Madre nuestra y Reina del Mundo, también nos consagramos para siempre a Vos, a vuestro Inmaculado Corazón, para que vuestro amor y patrocinio aceleren el triunfo del Reino de Dios, y todas las gentes, pacificadas entre sí y con Dios, os proclamen bienaventurada y entonen con Vos, de un extremo a Otro de la tierra, el eterno Magníficat de gloria, de amor, de reconocimiento al Corazón de Jesús, en sólo el cual pueden hallar la Verdad, la Vida y la Paz.


venerdì 8 maggio 2020

APPELLO PER LA CHIESA E PER IL MONDO ai fedeli Cattolici e agli uomini di buona volontà




APPELLO PER LA CHIESA E PER IL MONDO
ai fedeli Cattolici e agli uomini di buona volontà
Veritas liberabit vos.
Gv 8:32

El texto en español se encuentra acá
In un momento di gravissima crisi, noi Pastori della Chiesa Cattolica, in virtù del nostro mandato, riteniamo nostro sacro dovere rivolgere un Appello ai nostri Confratelli nell’Episcopato, al Clero, ai Religiosi, al Popolo santo di Dio e a tutti gli uomini di buona volontà. Questo Appello è sottoscritto anche da intellettuali, medici, avvocati, giornalisti e professionisti che ne condividono il contenuto, ed è aperto alla sottoscrizione di quanti lo vogliono fare proprio.
I fatti hanno dimostrato che, con il pretesto dell’epidemia del Covid-19, si è giunti in molti casi a ledere i diritti inalienabili dei cittadini, limitando in modo sproporzionato e ingiustificato le loro libertà fondamentali, tra cui l’esercizio della libertà di culto, di espressione e di movimento. La salute pubblica non deve e non può diventare un alibi per conculcare i diritti di milioni di persone in tutto il mondo, e tantomeno per sottrarre l’Autorità civile al proprio dovere di agire con saggezza per il bene comune; questo è tanto più vero, quanto più crescenti sono i dubbi da più parti avanzati circa la effettiva contagiosità, pericolosità e resistenza del virus: molte voci autorevoli del mondo della scienza e della medicina confermano che l’allarmismo sul Covid-19 da parte dei media non pare assolutamente giustificato.
Abbiamo ragione di credere, sulla base dei dati ufficiali relativi all’incidenza dell’epidemia sul numero di decessi, che vi siano poteri interessati a creare il panico tra la popolazione con il solo scopo di imporre permanentemente forme di inaccettabile limitazione delle libertà, di controllo delle persone, di tracciamento dei loro spostamenti. Queste modalità di imposizione illiberali preludono in modo inquietante alla realizzazione di un Governo Mondiale fuori da ogni controllo.
Crediamo anche che in alcune situazioni le misure di contenimento adottate, ivi compresa la chiusura delle attività commerciali, abbiano determinato una crisi che ha prostrato interi settori dell’economia, favorendo interferenze di poteri esteri, con gravi ripercussioni sociali e politiche. Queste forme di ingegneria sociale devono esser impedite da chi ha responsabilità di governo, adottando le misure volte alla tutela dei propri cittadini, di cui essi sono rappresentanti e nel cui interesse hanno il grave obbligo di operare. Si aiuti parimenti la famiglia, cellula della società, evitando di penalizzare irragionevolmente le persone deboli e gli anziani, costringendoli a dolorose separazioni dai propri cari. La criminalizzazione dei rapporti personali e sociali deve
essere inoltre giudicata come inaccettabile parte del progetto di chi promuove l’isolamento dei singoli per poterli meglio manipolare e controllare.
Chiediamo alla comunità scientifica di vigilare, affinché le cure per il Covid-19 siano promosse con onestà per il bene comune, evitando scrupolosamente che interessi iniqui influenzino le scelte dei governanti e degli organismi internazionali. Non è ragionevole penalizzare rimedi rivelatisi efficaci, spesso poco costosi, solo perché si vogliono privilegiare cure o vaccini non altrettanto validi ma che garantiscono alle case farmaceutiche guadagni ben maggiori, aggravando le spese della sanità pubblica. Ricordiamo parimenti, come Pastori, che per i Cattolici è moralmente inaccettabile farsi inoculare vaccini nei quali sia impiegato materiale proveniente da feti abortiti.

LLAMAMIENTO PARA LA IGLESIA Y PARA EL MUNDO a los fieles católicos y a los hombres de buena voluntad



Texto en español. 
LLAMAMIENTO
PARA LA IGLESIA Y PARA EL MUNDO
a los fieles católicos y a los hombres de buena voluntad
Veritas liberavit vos Jn 8,32
En un momento de gravísima crisis, los Pastores de la Iglesia Católica, en virtud del mandato que hemos recibido, nos consideramos en el sagrado deber de hacer un llamamiento a nuestros Hermanos en el Episcopado, al Clero, a los Religiosos, al pueblo santo de Dios y a todos los hombres de buena voluntad. Suscriben también este llamamiento intelectuales, médicos, abogados, periodistas y profesionales diversos que comparten su contenido, y pueden suscribirlo asimismo cuantos deseen adherirse al mismo.
Los hechos han demostrado que, bajo el pretexto de la epidemia de Covid-19 se ha llegado en muchos casos a vulnerar derechos inalienables de los ciudadanos, limitándose de forma desproporcionada e injustificada sus libertades fundamentales, entre ellas el ejercicio de las libertades de culto, de expresión y de movimiento. La salud pública no debe ni puede convertirse en excusa para conculcar los derechos de millones de personas en todo el mundo, y menos aún para que las autoridades civiles eludan su obligación de obrar con prudencia en pro del bien común. Esto es tanto más cierto cuanto más aumentan las dudas planteadas por muchos en torno a la verdadera capacidad de contagio, peligrosidad y resistencia del virus. Muchas voces autorizadas del mundo de la ciencia y de la medicina confirman que el alarmismo que han manifestado los medios informativos al Covid-19 no parece totalmente justificado.
En base a los datos oficiales sobre la incidencia de la epidemia en el número de fallecimientos, tenemos motivos para creer que hay fuerzas interesadas en generar pánico entre la población con el único fin de imponer de modo permanente formas inaceptables de restricción de las libertades, control de las personas y vigilancia de sus movimientos. Esta forma de imposiciones antidemocráticas preludian de manera inquietante un Gobierno Mundial que escapa a todo control.
Creemos igualmente que las medidas de protección adoptadas en algunas situaciones, incluido el cierre de las actividades comerciales, han desencadenado una crisis que ha hundido a sectores enteros de la economía, favoreciendo con ello la interferencia de potencias extranjeras, con graves repercusiones sociales y políticas. Quienes ejerzan cargos gubernamentales deben impedir estas formas de ingeniería social, adoptando medidas encaminadas a la tutela de sus ciudadanos, a quienes representan y en cuyo interés tienen la grave obligación de realizar sus funciones. Ayúdese igualmente a la familia, célula de la sociedad, evitando penalizar irrazonablemente a los débiles y los ancianos al obligarlos a sufrir dolorosas separaciones de sus seres queridos. La criminalización de las relaciones personales y sociales debe considerarse asimismo una parte inaceptable del proyecto de quienes promueven el aislamiento de las personas para manipularlas y dominarlas mejor.
Pedimos a la comunidad científica que vele porque se promuevan honradamente y con miras al bien común curas para el Covid-19, evitando escrupulosamente que intereses inicuos influeyan en las decisiones de los Gobernantes y los organismos internacionales. No es razonable penalizar remedios que se han revelado eficaces, en muchos casos de bajo costo, para privilegiar curas o vacunas no tan eficaces pero que garantizan ingresos mucho mayores a las empresas farmacéuticas, aumentando los costos de la sanidad pública. Como Pastores que somos, recordemos también que para un católico es moralmente inaceptable inocularse con vacunas en cuya producción se ha utilizado material procedente de fetos abortados.

giovedì 20 febbraio 2020

ATTENZIONE! MICROCHIP SOTTOCUTANEO IL MARCHIO DELLA BESTIA (666). È stato pubblicato l’articolo su Leggo. ¡CUIDADO! MICRO CHIP SUBCUTANEO . La marca de la Bestia




ATTENZIONE IL MARCHIO DELLA BESTIA. MICROCHIP SOTTOCUTANEO IL MARCHIO DELLA BESTIA (666) – È stato pubblicato l’articolo su Leggo.  A questo link nel giornale leggo è stato pubblicato l’articolo https://www.leggo.it/italia/cronache/microchip_corpo_rivoluzione_hi_tech_cento_italiani-5062416.html



Ap. 13, 16-18: "16Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, 17e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei".


Ap 16,2: Partì il primo angelo e versò la sua coppa sopra la terra; e si formò una piaga cattiva e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.

Ap 19,20: Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta, che alla sua presenza aveva operato i prodigi con i quali aveva sedotto quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo.




CUIDADO LA MARCA DE LA BESTIA! MICROCHIP SUBCUTANEO (666)



Ha sido publcado hoy el artículo en un diario italiano, llamado Leggo, en este link se puede leer 

https://www.leggo.it/italia/cronache/microchip_corpo_rivoluzione_hi_tech_cento_italiani-5062416.htm



Ap. 13, 16-18 :" 16 Así consiguió que todos –pequeños y grandes, ricos y pobres, libres y esclavos– se dejaran poner una marca en su mano derecha o sobre su frente,
17 de manera que nadie podía comprar o vender, si no llevaba marcado el nombre de la Bestia o la cifra que corresponde a su nombre.
18 Para esto se precisa sutileza. El que tenga inteligencia calcule la cifra de la Bestia, porque es una cifra humana: 666".

Ap. 16, 2: "2 El primer Angel fue y derramó su copa sobre la tierra, provocando una llaga maligna y dolorosa en todos los hombres que llevaban la marca de la Bestia y adoraban su imagen".

Ap. 19, 20: "20 Pero la Bestia fue capturada, junto con el falso profeta –aquel que realizaba prodigios delante de la otra Bestia, y así logró seducir a los que llevaban la marca de la Bestia y adoraban su imagen– y ambos fueron arrojados vivos al estanque de azufre ardiente".

lunedì 25 novembre 2019

Risposta di una donna cattolica a Costanza Miriano su quello che le donne vorrebbero dire.





Gentile Signora Costanza Miriano;

Sono una donna cattolica che riceve frequentemente i sacramenti (messa ogni giorno), e che nella recita quotidiana del Santo Rosario trova le forze per affrontare la vita.

Non condivido l’opinione di Lilli Gruber. Ma sono molto sorpresa anche della semplificazione che lei fa di questi problemi, il suo parere non è quello che io vorrei dire, perciò non mi indentifico con il titolo del suo articolo: “Quello che le donne vorrebbero dire”, neppure con il suo pensiero.

Mi sorprende leggere che lei dica che bastano le denunce, quando ci sono tanti femminicidi, in cui sono state uccise donne che non sono state protette nonostante le loro denunce.   Mi meraviglia anche la leggerezza con cui lei afferma che non esisterebbe il problema degli stipendi più bassi per il lavoro fatto da una donna in confronto con quello di un uomo che fa lo stesso lavoro, perché mancano prove obiettive. Eppure ci sono molte donne che affermano di aver patito per quella situazione. Giacché essendo quella una discriminazione illegale, si cerca di occultarla, facendo così più difficile il suo accertamento.

Dato che lei ha parlato di Giovanni Paolo II trascrivo questo brano  della sua LETTERA APOSTOLICA MULIERIS DIGNITATEM (Dignità della donna) :

“La descrizione biblica del Libro della Genesi delinea la verità circa le conseguenze del peccato dell'uomo, come indica, altresì, il turbamento  di quell'originaria relazione tra l'uomo e la donna che corrisponde alla dignità personale di ciascuno di essi. L'uomo, sia maschio che femmina, è una persona e, dunque, «la sola creatura che sulla terra Dio abbia voluto per se stessa»; e nello stesso tempo proprio questa creatura unica e irripetibile «non può ritrovarsi se non mediante un dono sincero di sé». Da qui prende inizio il rapporto di «comunione», nella quale si esprimono l'«unità dei due» e la dignità personale sia dell'uomo che della donna. Quando dunque leggiamo nella descrizione biblica le parole rivolte alla donna: «Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà» (Gen 3, 16), scopriamo una rottura e una costante minaccia proprio nei riguardi di questa «unità dei due», che corrisponde alla dignità dell'immagine e della somiglianza di Dio in ambedue. Tale minaccia risulta, però, più grave per la donna. Infatti, all'essere un dono sincero, e perciò al vivere «per» l'altro subentra il dominio: «Egli ti dominerà». Questo «dominio» indica il turbamento e la perdita della stabilità di quella fondamentale eguaglianza, che nell'«unità dei due» possiedono l'uomo e la donna: e ciò è soprattutto a sfavore della donna, mentre soltanto l'eguaglianza, risultante dalla dignità di ambedue come persone, può dare ai reciproci rapporti il carattere di un'autentica «communio personarum». Se la violazione di questa eguaglianza, che è insieme dono e diritto derivante dallo stesso Dio Creatore, comporta un elemento a sfavore della donna, nello stesso tempo essa diminuisce anche la vera dignità dell'uomo. Tocchiamo qui un punto estremamente sensibile nella dimensione di quell'«ethos» che è inscritto originariamente dal Creatore già nel fatto stesso della creazione di ambedue a sua immagine e somiglianza”.

Come dice il grandissimo Papa Santo, Giovanni Paolo II, per il peccato si è rotta l’originale relazione tra uomo e donna che corrisponde alla dignità personale dell’uno e dell’altra, dato che sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio ambedue.   Questo comporta un turbamento nella relazione di comunione tra di loro, soprattutto a sfavore della donna. È questo un punto che spesso si dimentica, anche dalle donne che trovano così normale quelle situazioni ingiuste, che non se ne accorgono nemmeno che ci sono.

Molte donne che dicono di parlare con la voce delle donne, non vedono questo problema, e sono spesso durissime nel criticare le altre donne, invece di comprenderle e aiutarle a trovare la via giusta, segnalando e cercando di cambiare questo squilibrio che si presenta come una conseguenza del peccato nelle famiglie e nella società. 

 Temo addirittura che presentata la donna cattolica in questo modo, si crei un impedimento per aiutare la conversione di molte donne che patiscono tanti dolori per queste ingiustizie.

Devo ammettere che in passato ero rimasta perplessa  con il suo libro  “Sposati e sii sottomessa”.  Ma grazie a Dio, ho trovato sollievo, nella LETTERA APOSTOLICA MULIERIS DIGNITATEM   di Giovanni Paolo II   che ha trattato e spiegato chiaramente questo tema in questo modo: “La sfida, però, dell'«ethos» della redenzione è chiara e definitiva. Tutte le ragioni in favore della «sottomissione» della donna all'uomo nel matrimonio debbono essere interpretate nel senso di una «reciproca sottomissione» di ambedue «nel timore di Cristo». La misura del vero amore sponsale trova la sua sorgente più profonda in Cristo, che è lo Sposo della Chiesa, sua Sposa”.

Giovanni Paolo II ci dice anche come superare questa cattiva eredità del peccato a sfavore delle donne, che ha conseguenze ingiuste nelle famiglie e nella società:

Perciò, anche la giusta opposizione della donna di fronte a ciò che esprimono le parole bibliche: «Egli ti dominerà» (Gen 3, 16) non può a nessuna condizione condurre alla «mascolinizzazione» delle donne. La donna - nel nome della liberazione dal «dominio» dell'uomo - non può tendere ad appropriarsi le caratteristiche maschili, contro la sua propria «originalità» femminile. Esiste il fondato timore che su questa via la donna non si «realizzerà», ma potrebbe invece deformare e perdere ciò che costituisce la sua essenziale ricchezza. Si tratta di una ricchezza enorme. Nella descrizione biblica l'esclamazione del primo uomo alla vista della donna creata è un'esclamazione di ammirazione e di incanto, che attraversa tutta la storia dell'uomo sulla terra.
Le risorse personali della femminilità non sono certamente minori delle risorse della mascolinità, ma sono solamente diverse. La donna dunque - come, del resto, anche l'uomo - deve intendere la sua «realizzazione» come persona, la sua dignità e vocazione sulla base di queste risorse, secondo la ricchezza della femminilità, che ella ricevette nel giorno della creazione e che eredita come espressione a lei peculiare dell'«immagine e somiglianza di Dio». Solamente su questa via può essere superata anche quell'eredità del peccato che è suggerita dalle parole della Bibbia: «Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». Il superamento di questa cattiva eredità è, di generazione in generazione, compito di ogni uomo, sia donna che uomo. Infatti, in tutti i casi nei quali l'uomo è responsabile di quanto offende la dignità personale e la vocazione della donna, egli agisce contro la propria dignità personale e la propria vocazione”.


Cordiali saluti. Dio la benedica.

ML



sabato 6 ottobre 2018

Santa Teresa di Lisieux: allora le ultime saranno le prime - Santa Teresa de Lisieux: entonces las últimas serán las primeras








“Non riesco ancora a capire perché mai le donne siano tanto facilmente scomunicate in Italia, ad ogni piè sospinto ci veniva detto: «Non entrate qua... non entrate là, sareste scomunicate!». Ah povere donne, quanto disprezzo per loro! Eppure, sono ben più numerose degli uomini quelle che amano Dio, e durante la Passione di Nostro Signore le donne ebbero più coraggio degli Apostoli, poiché sfidarono gli insulti dei soldati e osarono asciugare il Volto adorato di Gesù. Certamente per questo Egli permette che il disprezzo sia il loro retaggio sulla terra, poiché l’ha scelto per se stesso. In Cielo, saprà ben mostrare che i pensieri suoi non sono quelli degli uomini, poiché allora le ultime saranno le prime...”
( n. 189 STORIA DI UN’ANIMA di SANTA TERESA DI LISIEUX)


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“Todavía hoy no puedo comprender por qué en Italia se excomulga tan fácilmente a las mujeres. A cada paso nos decían: «¡No entréis aquí... No entréis allá, que quedaréis excomulgadas...!» ¡Pobres mujeres! ¡Qué despreciadas son...! Sin embargo, ellas aman a Dios en número mucho mayor que los hombres, y durante la pasión de Nuestro Señor las mujeres tuvieron más valor que los apóstoles, pues desafiaron los insultos de los soldados y se atrevieron a enjugar la Faz adorable de Jesús... Seguramente por eso Él permite que el desprecio sea su lote en la tierra *, ya que lo escogió también para sí mismo... En el cielo demostrará claramente que sus pensamientos no son los de los hombres, pues entonces las últimas serán las primeras...”
(n. 189 HISTORIA DE UN ALMA de SANTA TERESA DE LISIEUX




giovedì 6 settembre 2018

Giovanni Paolo II: tutte le ragioni in favore della «sottomissione» della donna all'uomo nel matrimonio debbono essere interpretate nel senso di una «reciproca sottomissione» di ambedue «nel timore di Cristo».






El texto en español se lee acá 

Cari amici,
adesso ho meno tempo di prima da dedicare a questo blog, perciò potrò solo pubblicare qualche post  di tanto in tanto.  Colgo l’occasione per ringraziare gli amici carissimi che sempre si fanno vivi con i suoi calorosi commenti e gentili saluti.
 Questa volta vorrei raccontarvi  che qualche giorno fa mi è capitato un episodio che mi ha turbato molto e che mi ha portato a riflettere parecchio, cercando risposte. Un sacerdote in confessione mi ha detto: “nella Lettura di oggi San Paolo dice che le mogli devono essere sottomesse al marito. Sii sottomessa a tuo marito”. Io davanti al sacerdote sono rimasta in silenzio, non ho detto nulla, anche se non ero convinta su ciò che mi diceva, forse lui se ne accorto che non ho accondisceso, perché l’ho visto abbastanza agitato. Poi la confessione è finita normalmente.

Dopo io ho continuato a riflettere e a farmi delle domande,  infatti sapevo che il cristianesimo ha sempre elevato la dignità e il valore della donna, allora non potevo capire questo che mi era stato detto da un sacerdote cattolico. Così ho letto diversi testi, finché ho trovato la spiegazione giusta a questo brano della Bibbia nella LETTERA APOSTOLICA MULIERIS DIGNITATEM (Dignità della donna) di Giovanni Paolo II, scritta in occasione dell’anno Mariano.

Raccomando specialmente alle donne di leggere e di fare tesoro di questo documento del nostro grande Papa Santo, che si trova a questo link,  per evitare le perplessità e i dubbi che ho avuto io. 

Di seguito trascriverò alcuni brani del capitolo VII LA CHIESA - SPOSA DI CRISTO, che contiene  il paragrafo “La «novità» evangelica”,  dove ho  trovato la risposta che cercavo:
L'autore della Lettera agli Efesini non vede alcuna contraddizione tra un'esortazione così formulata e la costatazione che «le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore; il marito, infatti, è capo della moglie» (5, 22-23). L'autore sa che questa impostazione, tanto profondamente radicata nel costume e nella tradizione religiosa del tempo, deve essere intesa e attuata in un modo nuovo: come una «sottomissione reciproca nel timore di Cristo» (cf. Ef 5, 21); tanto più che il marito è detto «capo» della moglie come Cristo è capo della Chiesa, e lo è al fine di dare «se stesso per lei» (Ef 5, 25) e dare se stesso per lei è dare perfino la propria vita. Ma, mentre nella relazione Cristo-Chiesa la sottomissione è solo della Chiesa, nella relazione marito-moglie la «sottomissione» non è unilaterale, bensì reciproca!
In rapporto all'«antico» questo è evidentemente «nuovo»: è la novità evangelica. Incontriamo diversi passi in cui gli scritti apostolici esprimono questa novità, sebbene in essi si faccia pure sentire ciò che è «antico», ciò che è radicato anche nella tradizione religiosa di Israele, nel suo modo di comprendere e di spiegare i sacri testi, come, ad esempio, quello di Genesi (c. 2)[49].
Le Lettere apostoliche sono indirizzate a persone che vivono in un ambiente che ha lo stesso modo di pensare e di agire. La «novità» di Cristo è un fatto: essa costituisce l'inequivocabile contenuto del messaggio evangelico ed è frutto della redenzione. Nello stesso tempo, però, la consapevolezza che nel matrimonio c'è la reciproca «sottomissione dei coniugi nel timore di Cristo», e non soltanto quella della moglie al marito, deve farsi strada nei cuori, nelle coscienze, nel comportamento, nei costumi. E' questo un appello che non cessa di urgere, da allora, le generazioni che si succedono, un appello che gli uomini devono accogliere sempre di nuovo. L'apostolo scrisse non solo: «In Gesù Cristo (...) non c'è più uomo né donna», ma anche: «Non c'è più schiavo né libero». E tuttavia, quante generazioni ci sono volute perché un tale principio si realizzasse nella storia dell'umanità con l'abolizione dell'istituto della schiavitù! E che cosa dire delle tante forme di schiavitù, alle quali sono soggetti uomini e popoli, non ancora scomparse dalla scena della storia?
La sfida, però, dell'«ethos» della redenzione è chiara e definitiva. Tutte le ragioni in favore della «sottomissione» della donna all'uomo nel matrimonio debbono essere interpretate nel senso di una «reciproca sottomissione» di ambedue «nel timore di Cristo». La misura del vero amore sponsale trova la sua sorgente più profonda in Cristo, che è lo Sposo della Chiesa, sua Sposa.

Nel Cap. III  sotto il titolo IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO, il Papa Santo spiega che  l’uomo e la donna sono immagine di Dio.
Dobbiamo collocarci nel contesto di quel «principio» biblico, in cui la verità rivelata sull'uomo come «immagine e somiglianza di Dio» costituisce l'immutabile base di tutta l'antropologia cristiana[. «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen 1, 27). Questo passo conciso contiene le verità antropologiche fondamentali: l'uomo è l'apice di tutto l'ordine del creato nel mondo visibile - il genere umano, che prende inizio dalla chiamata all'esistenza dell'uomo e della donna, corona tutta l'opera della creazione -; ambedue sono esseri umani, in egual grado l'uomo e la donna, ambedue creati a immagine di Dio. Questa immagine e somiglianza con Dio, essenziale per l'uomo, dall'uomo e dalla donna, come sposi e genitori, viene trasmessa ai loro discendenti: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela» (Gen 1, 28). Il Creatore affida il «dominio» della terra al genere umano, a tutte le persone, a tutti gli uomini e a tutte le donne, che attingono la loro dignità e vocazione dal comune «principio».
E poi continua dicendo che,
L'immagine e somiglianza di Dio nell'uomo, creato come uomo e donna (per l'analogia che si può presumere tra il Creatore e la creatura), esprime pertanto anche l'«unità dei due» nella comune umanità. Questa «unità dei due», che è segno della comunione interpersonale, indica che nella creazione dell'uomo è stata inscritta anche una certa somiglianza della comunione divina («communio»). Questa somiglianza è stata inscritta come qualità dell'essere personale di tutt'e due, dell'uomo e della donna, ed insieme come una chiamata e un compito. Sull'immagine e somiglianza di Dio, che il genere umano porta in sé fin dal «principio», è radicato il fondamento di tutto l'«ethos» umano: l'Antico e il Nuovo Testamento svilupperanno tale «ethos», il cui vertice è il comandamento dell'amore .
Nell'«unità dei due» l'uomo e la donna sono chiamati sin dall'inizio non solo ad esistere «uno accanto all'altra» oppure «insieme», ma sono anche chiamati ad esistere reciprocamente «l'uno per l'altro» .

Coroncina alla Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a qualsiasi ora ma in particolare nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Diario, 687)..

Coronilla de la Divina Misericordia

Coronilla de la Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska)“Por el rezo de este Rosario, me complace dar todo lo que me pidan. Quien lo rece, alcanzará gran Misericordia en la hora de su muerte. Aunque sea un pecador empedernido, si reza este Rosario, aunque sea una sola vez, logrará la gracia de mi infinita Misericordia”.“Si se reza este Rosario delante de los moribundos, se calma la ira de Dios, y su insondable Misericordia se apodera de su alma. Cuando recen este Rosario al lado del moribundo, me pondré entre el Padre y el alma moribunda, no como justo Juez, sino como Redentor Misericordioso”.

"Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno..."(Teresa di Calcutta)

Si estás buscando a Dios y no sabes como empezar, aprende a rezar, asume el compromiso de hacerlo cada día...(Teresa de Calcuta)

Apparizioni di Garabandal: Un avviso, un miracolo, un castigo (clic sull'immagine)

Apariciones de Garabandal: Un Aviso, un Milagro, un Castigo (Clic sobre la imagen)

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