«Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gv 8,12

«Yo soy la luz del mundo. El que me sigue no andará en tinieblas, sino que tendrá la luz de la Vida». Jn 8,12

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno
clic sull'immagine- clic sobre la imagen

giovedì 26 maggio 2011

Nelle difficolta’ della vita- En las dificultades de la vida.











Gesù placa il mare in tempesta
35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». (Mc 4,35-41)

Jesús aplaca la tempestad
35 Al atardecer de ese mismo día, les dijo: «Crucemos a la otra orilla».36 Ellos, dejando a la multitud, lo llevaron a la barca, así como estaba. Había otras barcas junto a la suya. 37 Entonces se desató un fuerte vendaval, y las olas entraban en la barca, que se iba llenando de agua. 38 Jesús estaba en la popa, durmiendo sobre el cabezal. 39 Lo despertaron y le dijeron: «¡Maestro! ¿No te importa que nos ahoguemos?». Despertándose, él increpó al viento y dijo al mar: «¡Silencio! ¡Cállate!». El viento se aplacó y sobrevino una gran calma.40 Después les dijo: «¿Por qué tienen miedo? ¿Cómo no tienen fe?».41 Entonces quedaron atemorizados y se decían unos a otros: «¿Quién es este, que hasta el viento y el mar le obedecen». (Mc 4,35-41)


*Nelle difficolta’ della vita (Gb 38,8-11; Mc 4,35-41)

*En las dificultades de la vida (Malaquías 38,8-11; Mc 4,35-41)


Il Vangelo di oggi, letto in chiave simbolica, ci invita a riflettere sul senso della fede in mezzo alle difficoltà della vita e agli sconvolgimenti della storia. La pagina di Marco è stata letta, qualche volta, in passato, in modo troppo semplicistico e rassicurante. Più o meno così: “Se il Signore è con noi non correremo pericoli“ oppure: “La chiesa passa sicura attraverso le tempeste della storia”.

El Evangelio de hoy, leído en sus claves simbólicas, nos invita a reflexionar sobre el sentido de la fe en medio a las dificultades de la vida y  a las convulsiones  de la historia. La página de Marcos ha sido leída en el pasado, de un modo demasiado simple y  tranquilizador. Más o menos así: “Si el Señor está con nosotros no corremos peligros” o también: “La Iglesia pasa segura a través de las tormentas de la historia”.

In realtà il Signore non ci ha mai offerto queste facili sicurezze. La fede non è un riparo facile, non è una garanzia contro le tempeste della vita, anzi, ci immerge senza scampo nel cuore della storia e, dunque, nel cuore delle tempeste. Se crediamo, se amiamo, come ci chiede il Signore, non potremo difenderci dai grandi problemi del mondo, chiudendoci nell’indifferenza o nell’egoismo.

En realidad el Señor  nunca nos ha ofrecido seguridades fáciles. La fe no es un reparo fácil, no es una garantía contra las tormentas de la vida, por el contrario, nos sumerge sin escapatoria en el corazón de la historia y, por lo tanto, en el corazón de las tormentas. Si creemos, si amamos, como nos pide el Señor, no podremos defendernos de los grandes problemas del mundo, cerrándonos en la indiferencia y en el egoísmo.

Inoltre, il racconto di Marco ci offre l’immagine, a prima vista inquietante, di Gesù che dorme tranquillamente sulla barca e sembra indifferente al dramma che vivono i suoi discepoli, bloccati dalla paura, nel mezzo di una bufera che minaccia di travolgerli. E’ una immagine che ci tocca da vicino. Gli apostoli rimproverano a Gesù la sua indifferenza al dramma che li investe: “Maestro, non ti importa che moriamo?“ E Gesù, a sua volta, risponde rimproverandoli per la loro poca fede: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?”. L’uomo vorrebbe costringere il Signore a giustificarsi. Il Signore, invece, lo invita a rendere conto della sua fede.

Además, el relato de Marco nos ofrece la imagen, a primera vista inquietante, de Jesús que duerme tranquilamente en la barca y parece indiferente al drama que viven sus discípulos, blocados por el miedo, en medio a un tifón que amenaza embestirlos. Es una imagen que nos toca de cerca. Los apóstoles critican a Jesús su indiferencia al drama que los asalta: “¿Maestro, no te imposta que muramos?” Y Jesús, a su vez, responde regañándolos por su poca fe: “¿Por qué son tan miedosos? ¿No tiene todavía fe?”. El hombre quisiera constreñir al Señor a justificarse. El Señor, en cambio, lo invita a dar cuenta de su fe.

Mancanza di fede vuol dire (per usare la forte espressione della prima lettura) “ingarbugliare il progetto di Dio con parole insipienti“, la pretesa, cioè di farlo coincidere con la nostra mentalità, i nostri calcoli, i nostri criteri, le nostre definizioni di bene, male, utile, dannoso... Allora, con questa ottica individualistica, il mondo in cui viviamo diventa davvero indecifrabile.

Falta de fe significa “enredar el proyecto de Dios con palabras ignorantes”, la pretensión de hacerlo coincidir con nuestra mentalidad, con nuestros cálculos, con nuestros criterios, con nuestras definiciones de bien, mal, útil, dañoso… Entonces, con esta óptica individualista, el mundo en el que vivimos se convierte verdaderamente en indescifrable.

Di fronte alle situazioni drammatiche della vita (le tempeste) il Signore non ci offre immediatamente gli interventi desiderati. Vuole piuttosto risvegliare in noi le fede necessaria per affrontare la realtà con intelligenza, con coraggio nuovo e con senso di responsabilità. “Non avete ancora fede?”

De frente a las situaciones dramáticas de la vida (las tempestades) el Señor no nos ofrece inmediatamente las intervenciones deseadas. Quiere despertar en nosotros la fe necesaria para afrontar la realidad con inteligencia, con coraje nuevo y con sentido de responsabilidad. “¿No tienen todavía fe?”

Dobbiamo arrivare a capire che abitualmente è l’attaccamento ossessivo ai nostri progetti a gettarci nell’angoscia, perché ci impedisce una lettura più profonda, più vera della realtà. Non riusciamo a vedere le intenzioni di Dio (e, dunque, il senso nascosto delle cose) perché i nostri interessi ci portano in altra direzione e ci fanno velo.

Debemos llegar a entender que habitualmente el apego obsesivo a nuestros proyectos es lo que nos lanza a la angustia, porque nos impide una lectura profunda, más verdadera de la realidad. No logramos ver las intenciones de Dios (y, por lo tanto, el sentido escondido de las cosas) porque nuestros intereses nos llevan en otra dirección y nos ocultan la realidad.

Noi diciamo di avere fede, ma, in realtà, non in Dio, ma in troppe altre cose riponiamo la nostra fiducia. Nemmeno la chiesa è immune da preoccupazioni troppo umane e da paure. Quante volte ha gridato al disastro, alla catastrofe, ha pregato per scongiurare eventi ritenuti funesti, non accorgendosi che quegli sconvolgimenti, quelle sconfitte erano, in realtà, momenti provvidenziali di liberazione (per esempio: dal potere temporale, da certi coinvolgimenti politici, da preoccupazioni economiche che la rendevano omogenea al sistema diffuso...). E non ha capito, sul momento, che il vero aiuto del Signore (il vero miracolo) consisteva proprio nel non impedire quegli eventi temuti.

Decimos que tenemos fe, pero en realidad, no es en Dios, sino en demasiadas otras cosas en las que ponemos nuestra confianza. Tampoco la Iglesia es inmune a preocupaciones demasiado humanas y por miedo. Muchas veces ha gritado desastre a la catástrofe, ha rezado para suplantar efectos considerados funestos, no dándose cuenta que estas convulsiones, esas derrotas, eran en realidad momentos providenciales de liberación (por ejemplo: del poder temporal, de ciertos acontecimientos políticos, de las preocupaciones económicas que hacían compacto el sistema difundido…) Y no ha comprendido en ese momento, que la verdadera ayuda del Señor, el verdadero milagro, consistía justamente en no impedir esos eventos temidos.

E quante volte la chiesa ha celebrato vittorie che in realtà si sarebbero rivelate funeste! E’ ciò che succede, spesso, anche nella nostra storia. Ci allarmiamo quando non c’è motivo di allarme e siamo tranquilli quando abbiamo seri motivi per preoccuparci, perché i nostri criteri sono spesso lontani dai criteri evangelici. Comprendiamo, allora, lo stile del Signore. Egli ci aiuta non con gli interventi che noi desideriamo, perché questo non farebbe altro che assecondare i nostri criteri, ma risvegliando la nostra fede, e quindi aprendoci al senso profondo di ciò che accade attorno a noi: “Non avete ancora fede?”.

Y cuantas veces la Iglesia ha celebrado victorias que en realidad se han revelado funestas. Es lo que sucede frecuentemente en nuestra historia. Nos alarmamos cuando no hay motivo de alarma y nos sentimos tranquilos cuando tenemos serios motivos para preocuparnos, porque nuestros criterios son frecuentemente  lejanos de los criterios evangélicos. Comprendemos, entonces, el estilo del Señor. Él nos ayuda no con las intervenciones que nosotros deseamos, porque esto no haría otra cosa que adaptarse a nuestros criterios, pero despierta nuestra fe, y por lo tanto nos abre al sentido profundo de lo que sucede a nuestro alrededor. “¿No tienen todavía fe?”

C’è un’altra parola di Gesù che, letta in chiave simbolica, è carica di echi stimolanti. “ Passiamo all’altra riva”. Gesù ci invita continuamente a “passare all’altra riva”, cioè a un mondo diverso da quello segnato dalle nostre preoccupazioni e dalle nostre abitudini quotidiane. Anche in noi è forte l’aspirazione a un’altra riva, a una vita diversa, “Le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove“ scrive Paolo, per esprimere quest’ansia diffusa, l’aspirazione alla novità che Dio continuamente crea.

Hay otra palabra de Jesús que, leída en clave simbólica, está cargada de hechos estimulantes. “Pasamos a la otra orilla”. Jesús nos invita continuamente a “pasar a la otra orilla”, es decir a un modo diverso de aquel señalado por nuestras preocupaciones y por nuestras costumbre viejas, “las cosas viejas han pasado, han nacido otras nuevas”, escribe San Paolo para expresar esta ansia difundida, la aspiración a la novedad que Dios continuamente crea.


Il presente non basta a nessuno. Noi non facciamo altro che parlare di novità: nuova politica, nuova qualità della vita, nuova cultura, nuova morale... Il dramma è che queste novità, troppo spesso, di nuovo hanno ben poco e che troppi uomini vorrebbero raggiungerle senza abbandonare la sponda del presente e dell’immediato, ancorati come sono ai vantaggi del vecchio e impegnati a prolungare questa situazione, che, tutto sommato, ci appare comoda e sicura.

El presente no basta a nadie. Nosotros no hacemos otra cosa que hablar de novedad: nueva política, nueva calidad de vida, nueva cultura, nueva moral… El drama es que estas novedades, generalmente, tienen poco de nuevo y que demasiados hombre quisieran alcanzarlas sin abandonar la ribera del presente e del inmediato, ancorados como son a las ventajas de lo viejo y comprometidos a prolongar esta situación, que nos parece cómoda y segura.

Questa è mancanza di fede, è incapacità di capire che la nostra piena realizzazione è altrove, nel progetto di Dio, e che, per raggiungere quest’altra sponda dobbiamo, inevitabilmente, attraversare delle tempeste. Se in noi vince la paura vuol dire che non abbiamo ancora realizzato una fede matura. Se abbiamo fede ci rendiamo conto che la tempesta c’è, ma c’è anche chi ha il potere di placarla, non con interventi miracolosi, ma aiutandoci a leggere i fatti in una luce nuova e a scoprire in essi le intenzioni grandi di Dio per il nostro futuro di uomini. Chiediamo il dono di una fede autentica, capace di avere il sopravvento sulla paura.

Esto es falta de fe, e incapacidad de comprender que nuestra plena realización está más allá, en el proyecto de Dios, y que, para alcanzar esta otra orilla debemos, inevitablemente, atravesar las tormentas. Si en nosotros vence el miedo significa que no tenemos todavía una fe madura. Si tenemos fe nos damos cuenta que la tempestad  está, pero que también está El que tiene el poder de calmarla, no con intervenciones milagrosas, sino ayudándonos a leer los hechos con una luz nueva y a descubrir en ellos las intenciones grandes de Dios para nuestro futuro de hombre. Pidamos el don de una fe auténtica, capaz de  superar el miedo.

Fonte http://www.istitutosociale.it/materiale/omelie/12toB.pdf


Ultimo Messaggio di Medjugorje, 25 maggio 2011 

"Cari figli, la mia preghiera oggi è per tutti voi che cercate la grazia della conversione. Bussate alla porta del mio cuore ma senza speranza e senza preghiera, nel peccato e senza il sacramento della riconciliazione con Dio. Lasciate il peccato e decidetevi figlioli, per la santità. Soltanto così posso aiutarvi, esaudire le vostre preghiere e intercedere davanti all’Altissimo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "









Mensaje Medjugorje , 25 de mayo de 2011


Queridos hijos! Mi oración hoy es para todos ustedes que buscan la gracia de la conversión. Llaman a la puerta de mi Corazón, pero sin esperanza ni oración, en el pecado, y sin el sacramento de la Reconciliación con Dios. Abandonen el pecado y decídanse, hijitos, por la santidad. Solamente así puedo ayudarlos y escuchar vuestras oraciones e interceder ante el Altísimo. ¡Gracias por haber respondido a mi llamado!






Atto di afidamento- Acto de confianza http://lucenelcuore.blogspot.com/2011/04/venerdi-di-quaresima-vivamos-este.html 


10 commenti:

  1. Ciao cara Mirta, l'immagine del pescatore di uomini di buona volontà illumini il senso della vita. Un abbraccio forte.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Avere fede è difficilissimo! Sembra facile, ma soprattutto nei momenti più tristi, è davvero molto difficile!
    Baci Baci

    RispondiElimina
  3. grazie Mirta per avermi ridato l'occasione di leggere queste parole!

    RispondiElimina
  4. Ciao Mirta, un brano molto intenso spiegato con altrettanta intensità!

    RispondiElimina
  5. grazie mirta per queste parole ricche di significato...un abbraccio lory

    RispondiElimina
  6. Ti ho letto con molta attenzione. Le tue parole mi hanno colpito, cara Mirta.

    RispondiElimina
  7. Mirta sempre molta riflessione qui da te. bacione

    RispondiElimina
  8. "Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena"...
    Quando la barca della nostra vita si riempie di angosce e preoccupazioni allora abbiamo paura che il Signore stia a dormire anzichè venire in nostro soccorso. Quando invece tutto va serenamente e, come probabilmente a noi piace, forse possiamo persino dimenticarci la Sua presenza e la Sua Parola.
    Non per niente questo episodio è avvenuto la sera dopo che idiscepoli insieme alla folla avevano trascorso una giornata ascoltando tante parabole e tanti insegnamenti. Evidentemente ascoltare non era loro bastato e non avevano ancora fede!!
    Preghiamo affinchè non rimaniamo insensibili alla Parola Di Dio, ci lasciamo convertire con fiducia
    Ciao Rita

    RispondiElimina
  9. grazie Mirta: hai parole sempre illuminanti!!!
    Buoni giorni

    RispondiElimina
  10. Carissimi amici sono contenta che questo brano ci abbiamo dato luce... a me ha illuminato intensamente!

    Un abbraccio a tutti!!

    RispondiElimina


Grazie per la visita.
Gracias por la visita.

Coroncina alla Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a qualsiasi ora ma in particolare nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Diario, 687)..

Coronilla de la Divina Misericordia

Coronilla de la Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska)“Por el rezo de este Rosario, me complace dar todo lo que me pidan. Quien lo rece, alcanzará gran Misericordia en la hora de su muerte. Aunque sea un pecador empedernido, si reza este Rosario, aunque sea una sola vez, logrará la gracia de mi infinita Misericordia”.“Si se reza este Rosario delante de los moribundos, se calma la ira de Dios, y su insondable Misericordia se apodera de su alma. Cuando recen este Rosario al lado del moribundo, me pondré entre el Padre y el alma moribunda, no como justo Juez, sino como Redentor Misericordioso”.

"Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno..."(Teresa di Calcutta)

Si estás buscando a Dios y no sabes como empezar, aprende a rezar, asume el compromiso de hacerlo cada día...(Teresa de Calcuta)

Apparizioni di Garabandal: Un avviso, un miracolo, un castigo (clic sull'immagine)

Apariciones de Garabandal: Un Aviso, un Milagro, un Castigo (Clic sobre la imagen)

Lettori fissi - Lectores fijos