Cristo è nato per la nostra rinascita.
Sant'Agostino Discurso 189 (3 e 4) qua
3. Quanta
benevolenza! Ma quanta era precedentemente la sua ira! Quale ira?
Eravamo soggetti alla morte, oppressi dai peccati, carichi delle nostre
pene. Ogni uomo fin dalla nascita comincia ad essere infelice. Non hai
bisogno di interpellare un profeta per questo; osserva uno che sta
nascendo: lo vedi piangere. Questa situazione terrena era il risultato
della grande ira divina; ad un certo momento però quale benevolenza ci è
stata usata? La verità è sorta dalla terra. Creò tutte le cose, è
stato creato come tutte le altre cose. Fece il giorno e venne nel
giorno; era anteriore ai tempi e contrassegnò i tempi. Cristo Signore è
presso il Padre da sempre, senza inizio; e tuttavia oggi ti domandi che
giorno è. È il Natale. Di chi? Del Signore. Ha anche lui un giorno
natalizio? Sì, ce l'ha anche lui. Il Verbo che era in principio, Dio
presso Dio, ha un giorno natalizio? Si, ce l'ha anche lui. Se lui non
avesse la nascita umana, noi non potremmo arrivare alla rinascita
divina: è nato infatti perché noi potessimo rinascere. Cristo è nato:
nessuno tema di non poter rinascere. È stato generato, ma non ha bisogno
di essere rigenerato. La rinascita era necessaria solo per coloro la
cui nascita è avvenuta nella condanna. La sua misericordia scenda dunque
nei nostri cuori. Sua madre portò Gesù nel grembo: noi portiamolo nel
cuore. La Vergine è rimasta incinta con l'incarnazione di Cristo; i
nostri cuori siano ricolmi della fede di Cristo. La Vergine partorì il
Salvatore; noi partoriamo la lode di Dio. Non rimaniamo sterili: le
nostre anime siano feconde di Dio.
Le due nascite di Cristo.
4. Ambedue le
nascite di Cristo sono mirabili: la nascita dal Padre senza madre, la
nascita dalla madre senza padre. La prima nascita è eterna, la seconda è
avvenuta nel tempo. Quando è nato dal Padre? Ma che significa: quando?
Cerchi lì quando, lì dove non si trova il tempo? Non cercare lì quando.
Riguardo alla nascita nel tempo, allora sì cerca quando; fai bene a
cercare quando è nato dalla madre. Invece se cerchi quando è nato dal
Padre, non fai una ricerca sensata: è nato e non ha un tempo; l'eterno è
nato dall'eterno: è coeterno a lui. E perché ti meravigli? È Dio.
Considera la sua divinità e non avrai più motivo di meravigliarti. Ma
quando diciamo: è nato da una Vergine, è una cosa straordinaria: ti
meravigli. Non meravigliarti: è Dio. La lode si sostituisca alla
meraviglia. Abbi fede: credi, perché il fatto è realmente avvenuto. Se
non credi, il fatto è avvenuto lo stesso, e tu rimani infedele. Si è
degnato di diventare uomo: che cosa cerchi di più? Ti pare che Dio si
sia umiliato poco per te? Colui che era Dio è diventato uomo. In un
piccolo alloggio, avvolto in panni, fu adagiato in una mangiatoia:
l'avete sentito dal Vangelo che vi è stato letto. Chi non rimane
meravigliato? Colui che riempiva il mondo non trovava riparo in un
alloggio. Adagiato in una mangiatoia divenne il nostro cibo. Si
accostino alla mangiatoia i due animali, i due popoli. Il bue infatti conobbe il suo proprietario e l'asino la mangiatoia del suo Signore 7.
Guarda la mangiatoia: non vergognarti di essere giumento di Dio;
porterai Cristo e non andrai errando lungo il cammino; ti cavalcherà lui
stesso, che è la tua via 8. Ricordi quell'asinello condotto al Signore 9?
Nessuno arrossisca: siamo noi quell'asinello. Il Signore ci cavalchi e
ci attiri dove vuole lui: siamo il suo giumento, andiamo verso
Gerusalemme! Cavalcandoci lui, non veniamo oppressi ma elevati.
Guidandoci lui non devieremo. Andiamo a lui, andiamo per mezzo di lui,
non periremo.
3. ¡Qué condescendencia la suya! ¡Cuán airado estaba
antes! ¿Por qué? Éramos mortales, nos oprimían nuestros pecados,
cargábamos con nuestros castigos. Todo hombre comienza su vida en la
miseria; ya desde su nacimiento. No creas que hago profecías; pregunta a
quien acaba de nacer y observa cómo llora. Siendo tan grande la ira de
Dios sobre la tierra, ¡cuál y cuán rápida fue su condescendencia! La Verdad ha surgido de la tierra6.
Creó todas las cosas, y entre ellas fue creado él; hizo el día, y vino
al día; existía antes del tiempo y marcó los tiempos. Cristo el Señor
existe sin comienzo y por siempre junto al Padre. Pregunta, no obstante:
-¿Qué es el día de hoy? -Es el día del nacimiento. -¿De quién? -¿Del
Señor. -¿Tiene él día de nacimiento? -Lo tiene. -La Palabra que existía
en el principio, Dios junto a Dios, ¿tiene día de nacimiento? -Sí, lo
tiene. -Si él no hubiera tenido generación humana, no llegaríamos
nosotros a la regeneración divina: nació para que renaciéramos. Nadie
dude de este renacer: Cristo ha nacido; fue engendrado, pero no ha de
ser regenerado. ¿Quién necesitaba la regeneración sino aquel cuya
generación estaba condenada? Hágase presente en nuestros corazones su
misericordia. Su madre lo llevó en el seno; llevémoslo nosotros en el
corazón; la virgen quedó grávida por la encarnación de Cristo, estén
grávidos nuestros corazones de la fe en Cristo; ella alumbró al
salvador; alumbremos nosotros la alabanza. No seamos estériles; dejemos
que nuestras almas las fecunde Dios.
4. El nacimiento de Cristo del Padre fue sin madre;
su nacimiento de madre fue sin padre; ambos asombrosos. El primero fue
eterno, el segundo en el tiempo. ¿Cuándo nació del Padre? ¿Qué significa
«cuándo»? ¿Buscas el cuándo allí, allí donde no hallarás tiempo? No
busques allí un cuándo. Búscalo aquí. Con razón preguntas por el cuándo
referido a su nacimiento de la madre; sin motivo referido a su
nacimiento del Padre: nació, y no tiene tiempo; nació el eterno del
eterno, siendo coeterno. ¿Por qué te asombras? Es Dios. Considera que se
trata de la divinidad, y desaparece el motivo del asombro. También te
admiras cuando decimos que nació de una virgen. ¡Cosa portentosa! Es
Dios, no te cause admiración; pase la admiración, llegue la alabanza.
Hágase presente la fe; cree que tuvo lugar. Si no lo crees, el hecho
tuvo lugar igualmente, pero tú permaneces en tu incredulidad. Se dignó
hacerse hombre, ¿qué más quieres? ¿O se humilló Dios poco por ti? El que
era Dios se hizo hombre. Estrecho era el establo; envuelto en pañales,
fue colocado en un pesebre. Lo escuchasteis cuando se leyó el evangelio.
¿Quién hay que no se admire? El que llenaba el mundo no encontraba
lugar en el establo; puesto en el pesebre, se convirtió en vianda para
nosotros. Acérquense al pesebre dos animales, es decir, dos pueblos, pues el buey reconoció a su dueño, y el asno el pesebre de su señor7.
Fíjate en el pesebre; no te avergüences de ser jumento para el Señor.
Llevarás a Cristo, no te extraviarás cuando vayas por el camino: sobre
ti va sentado el camino. ¿Os acordáis de aquel asno ofrecido al Señor?
Nadie sienta vergüenza: aquel asno somos nosotros. Vaya sentado sobre
nosotros el Señor y llámenos para llevarle a donde él quiera. Somos su
montura, vamos a Jerusalén. Cuando él va sentado, no nos aplasta, nos
levanta; teniéndole a él por guía, no nos extraviamos: vamos por él, no
perecemos.
San Agustín Sermón 189 acá
Mi querida amiga,sigo delicada de salud, por eso solo paso para desearte unas felices Navidades.
RispondiEliminaUn gran abrazo
Te deseo una FELIZ NAVIDAD y que la PAZ que nos trae el NACIMIENTO de DIOS inunde tu corazón.Besicos navideños
RispondiEliminaBuon Natale Mirta, tanti auguri a te e famiglia !
RispondiEliminaMuchas gracias, Mirta.
RispondiEliminaTe deseo una muy feliz Navidad.
Muchos besos.
buon Natale anche a te Mirta: pieno di pace e di gioia accanto al presepe!!!
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