«Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gv 8,12

«Yo soy la luz del mundo. El que me sigue no andará en tinieblas, sino que tendrá la luz de la Vida». Jn 8,12

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno

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giovedì 18 febbraio 2016

La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della nostra umiltà - La vida en este mundo es el tiempo de nuestra humildad






Dai "Discorsi" di Sant'Agostino Vescovo 

DISCORSO 206

QUARESIMA
Quaresima tempo d'umiltà.


1. Dopo un anno è ritornato il tempo della Quaresima e io mi sento in dovere di farvi delle esortazioni. Anche voi infatti siete debitori verso Dio di azioni adeguate al tempo che state vivendo, azioni che possano giovare a voi, non a Dio. Il cristiano anche negli altri tempi dell'anno deve essere fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose. Ma anche quelli che negli altri giorni sono solleciti nel fare queste opere buone, ora le debbono compiere con più fervore. La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre, sembra che ritorni ogni anno a soffrire. Infatti ciò che è stato fatto una sola volta per sempre, perché la nostra vita si rinnovasse, lo si celebra tutti gli anni per richiamarlo alla memoria. Se pertanto dobbiamo essere umili di cuore con tutta la forza di una pietà assolutamente verace per tutto il tempo di questo nostro pellegrinaggio, durante il quale viviamo in mezzo a tentazioni: quanto più dobbiamo esserlo in questi giorni nei quali non solo, vivendo, stiamo trascorrendo questo tempo della nostra umiltà, ma lo simboleggiamo anche con un'apposita celebrazione? L'umiltà di Cristo ci ha insegnato ad essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la glorificazione di Cristo glorifica anche noi: con la risurrezione infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui - dice l'Apostolo - vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui 1. La prima parte di questa espressione dell'Apostolo celebriamola ora con la dovuta devozione, avvicinandosi la sua passione; la seconda parte la celebreremo dopo Pasqua, a risurrezione avvenuta. Dopo Pasqua infatti, passati questi giorni in cui manifestiamo la nostra umiltà, sarà il tempo anche della nostra glorificazione, benché non possa essere pienamente realizzato perché non c'è ancora la visione - tuttavia già reca gioia soltanto il pensarci sopra -. Ora dunque gemiamo con preghiere più insistenti: poi saremo più abbondantemente ricolmi di gioia nella lode.


De los "Discrusos" de San Agustín 

SERMÓN 206

Traductor: Pío de Luis, OSA

Oración, ayuno y limosna

1. Un año más ha llegado la cuaresma. En la circunstancia os debo una exhortación, porque también vosotros debéis a Dios las obras adecuadas al tiempo litúrgico. Esas obras sólo pueden seros de utilidad a vosotros, no a él. También en las restantes épocas del año tiene que entregarse el cristiano con fervor a la oración, al ayuno y a la limosna. Pero este período debe estimular incluso a quienes de ordinario son perezosos al respecto. Y quienes ya se aplican con esmero a esas actividades deben realizarlas ahora con mayor ardor.

venerdì 6 marzo 2015

Non avrà pace duratura chi non si sforza di essere il più piccolo, sottoposto a tutti. No puede estar mucho tiempo en paz el que no procura ser el menor y el más sujeto de todos.







Capitolo XVII

LA VITA NEI MONASTERI

Se vuoi mantenere pace e concordia con gli altri, devi imparare a vincere decisamente te stesso in molte cose. Non è cosa facile stare in un monastero o in un gruppo, e viverci senza lamento alcuno, mantenendosi fedele sino alla morte. Beato colui che vi avrà vissuto santamente e vi avrà felicemente compiuta la vita. Se vuoi stare saldo al tuo dovere e avanzare nel bene, devi considerarti esule pellegrino su questa terra. Per condurre una vita di pietà, devi farti stolto per amore di Cristo.


Poco contano l'abito e la tonsura; sono la trasformazione della vita e la completa mortificazione delle passioni, che fanno il monaco. Chi tende ad altro che non sia soltanto Dio e la salute dell'anima, non troverà che tribolazione e dolore. Ancora, non avrà pace duratura chi non si sforza di essere il più piccolo, sottoposto a tutti. Qui tu sei venuto per servire, non comandare. Ricordati che sei stato chiamato a sopportare e a faticare, non a passare il tempo in ozio e in chiacchiere. Qui si provano gli uomini, come si prova l'oro nel fuoco (cfr. Sir 27,6). Qui nessuno potrà durevolmente stare, se non si sarà fatto umile dal profondo del cuore, per amore di Dio  ( Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis).


Libro I Capítulo 18.- DE LA VIDA MONÁSTICA

1. Conviene que aprendas, a quebrantarte en muchas cosas, si quieres tener paz y concordia con otros. No es poco morar en los monasterios y congregaciones, y allí conversar sin quejas, y perseverar fielmente hasta la muerte. 

Bienaventurado es el que vive allí bien y acaba dichosamente. Si quieres estar bien y aprovechar, mírate como desterrado y peregrino sobre la tierra. Conviene hacerte simple por Cristo, si quieres seguir la vida religiosa.

2. El hábito y la corona poco hacen; mas la mudanza de las costumbres y la entera mortificación de las pasiones hacen al hombre verdadero religioso.
El que busca algo fuera de Dios y la salvación de su alma, no hallará sino tribulación y dolor. No puede estar mucho tiempo en paz el que no procura ser el menor y el más sujeto de todos.

3. Viniste a servir, no a mandar; persuádete que fuiste llamado para trabajar y padecer, no para holgar y parlar. Pues aquí se prueban los hombres, como el oro en el crisol (Sap 3, 6). Aquí no puede estar alguno, si no quiere de todo corazón humillarse por Dios.   (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)


venerdì 2 gennaio 2015

Solo chi è davvero potente può esercitare pienamente la forza dell’amore -Sólo quien es verdaderamente poderoso puede ejercer plenamente la fuerza del amor









Un atteggiamento di pazienza, mitezza e amore è il vero modo di essere potente"
Le parole di Benedetto XVI durante l'Udienza Generale di  30 gennaio 2013
che questo è il vero modo di essere potente! Questa è la potenza di Dio! E questa potenza vincerà! Il saggio del Libro della Sapienza così si rivolge a Dio: «Hai compassione di tutti, perché tutto puoi; chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono… Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita» (11,23-24a.26).

Solo chi è davvero potente può sopportare il male e mostrarsi compassionevole; solo chi è davvero potente può esercitare pienamente la forza dell’amore. E Dio, a cui appartengono tutte le cose perché tutto è stato fatto da Lui, rivela la sua forza amando tutto e tutti, in una paziente attesa della conversione di noi uomini, che desidera avere come figli. Dio aspetta la nostra conversione.
L’amore onnipotente di Dio non conosce limiti, tanto che «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi» (Rm 8,32). L’onnipotenza dell’amore non è quella del potere del mondo, ma è quella del dono totale, e Gesù, il Figlio di Dio, rivela al mondo la vera onnipotenza del Padre dando la vita per noi peccatori. Ecco la vera, autentica e perfetta potenza divina: rispondere al male non con il male ma con il bene, agli insulti con il perdono, all’odio omicida con l’amore che fa vivere.



Benedetto XVI Udienza Generale 30 gennaio 2013 http://www.zenit.org/it/articles/un-atteggiamento-di-pazienza-mitezza-e-amore-e-il-vero-modo-di-essere-potente






Pero la fe en Dios omnipotente nos impulsa a recorrer senderos bien distintos: aprender a conocer que el pensamiento de Dios es diferente del nuestro, que los caminos de Dios son otros respecto a los nuestros (cf. Is 55, 8) y también su omnipotencia es distinta: no se expresa como fuerza automática o arbitraria, sino que se caracteriza por una libertad amorosa y paterna. En realidad, Dios, creando criaturas libres, dando libertad, renunció a una parte de su poder, dejando el poder de nuestra libertad. De esta forma Él ama y respeta la respuesta libre de amor a su llamada. Como Padre, Dios desea que nos convirtamos en sus hijos y vivamos como tales en su Hijo, en comunión, en plena familiaridad con Él. Su omnipotencia no se expresa en la violencia, no se expresa en la destrucción de cada poder adverso, como nosotros deseamos, sino que se expresa en el amor, en la misericordia, en el perdón, en la aceptación de nuestra libertad y en el incansable llamamiento a la conversión del corazón, en una actitud sólo aparentemente débil —Dios parece débil, si pensamos en Jesucristo que ora, que se deja matar. Una actitud aparentemente débil, hecha de paciencia, de mansedumbre y de amor, demuestra que éste es el verdadero modo de ser poderoso. ¡Este es el poder de Dios! ¡Y este poder vencerá! El sabio del Libro de la Sabiduría se dirige así a Dios: «Te compadeces de todos, porque todo lo puedes y pasas por alto los pecados de los hombres para que se arrepientan. Amas a todos los seres... Tú eres indulgente con todas las cosas, porque son tuyas, Señor, amigo de la vida» (11, 23-24a.26).

Sólo quien es verdaderamente poderoso puede soportar el mal y mostrarse compasivo;
. Y Dios, a quien pertenecen todas las cosas porque todo ha sido hecho por Él, revela su fuerza amando todo y a todos, en una paciente espera de la conversión de nosotros, los hombres, a quienes desea tener como hijos. Dios espera nuestra conversión. El amor omnipotente de Dios no conoce límites; tanto que «no se reservó a su propio Hijo, sino que lo entregó por todos nosotros» (Rm 8, 32). La omnipotencia del amor no es la del poder del mundo, sino la del don total, y Jesús, el Hijo de Dios, revela al mundo la verdadera omnipotencia del Padre dando la vida por nosotros, pecadores. He aquí el verdadero, auténtico y perfecto poder divino: responder al mal no con el mal, sino con el bien; a los insultos con el perdón; al odio homicida con el amor que hace vivir. Entonces el mal verdaderamente está vencido, porque lo ha lavado el amor de Dios; entonces la muerte ha sido derrotada definitivamente, porque se ha transformado en don de la vida. Dios Padre resucita al Hijo: la muerte, la gran enemiga (cf. 1 Co 15, 26), es engullida y privada de su veneno (cf. 1 Co 15, 54-55), y nosotros, liberados del pecado, podemos acceder a nuestra realidad de hijos de Dios.

Benedicto XVI Audiencia general Miércoles 30 de enero de 2013
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130130_sp.html

mercoledì 8 ottobre 2014

Ma, se Dio è dentro di noi, dobbiamo pur talvolta lasciar perdere i nostri desideri, per amore della pace - Mas si Dios está entre nosotros, necesario es que dejemos algunas veces nuestro parecer por el bien de la paz.







Libro Capitolo IX

OBBEDIENZA E SOTTOMISSIONE



1.Stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' molto più sicura la condizione di sudditanza, che quella di comando. Ci sono molti che stanno sottomessi per forza, più che per amore: da ciò traggono sofferenza, e facilmente se ne lamentano; essi non giungono a libertà di spirito, se la loro sottomissione non viene dal profondo del cuore e non ha radice in Dio. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore. Andar sognando luoghi diversi, e passare dall'uno all'altro, è stato per molti un inganno.


2.Certamente ciascuno preferisce agire a suo talento, ed è maggiormente portato verso chi gli dà ragione. Ma, se Dio è dentro di noi, dobbiamo pur talvolta lasciar perdere i nostri desideri, per amore della pace. C'è persona così sapiente che possa conoscere pienamente ogni cosa? Perciò non devi avere troppa fiducia nelle tue impressioni; devi ascoltare volentieri anche il parere degli altri. Anche se la tua idea era giusta, ma la abbandoni per amore di Dio seguendo quella di altri, da ciò trarrai molto profitto. Stare ad ascoltare ed accettare un consiglio - come spesso ho sentito dire - è cosa più sicura che dare consigli. Può anche accadere che l'idea di uno sia buona; ma è sempre segno di superbia e di pertinacia non volersi arrendere agli altri, quando la ragionevolezza o l'evidenza lo esigano. ( Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)

Libro I Capítulo 10.- DE LA OBEDIENCIA Y SUJECIÓN

1. Gran cosa es estar en obediencia, vivir debajo de un superior y no tener voluntad propia. Mucho más seguro es estar en sujeción que en mando.
Muchos están en obediencia más por necesidad que por caridad; los cuales tienen trabajo y ligeramente murmuran, y nunca tendrán Libertad de ánimo si no se sujetan por Dios de todo corazón. Anda de una parte a otra; no hallarás descanso sino en la humilde sujeción al superior. La imaginación y mudaría de lugar a muchos ha engañado.

2. Verdad es que cada uno se rige de buena gana por su propio parecer, y se inclina más a los que siguen su sentir. Mas si Dios está entre nosotros, necesario es que dejemos algunas veces nuestro parecer por el bien de la paz. Quién es tan sabio que lo sepa todo enteramente.
 (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)

giovedì 25 settembre 2014

Non crederti migliore di altri, affinché, per avventura, tu non sia ritenuto peggiore dinanzi a Dio - No te estimes por mejor que otros, porque no seas quizá tenido por peor delante de Dios









Libro I Capitolo VII

GUARDARSI DALLE VANE SPERANZE E FUGGIRE LA SUPERBIA



Chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato. Chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato. Non ti rincresca di star sottoposto ad altri, per amore di Gesù Cristo, e di sembrare un poveretto, in questo mondo. Non appoggiarti alle tue forze, ma salda la tua speranza in Dio: se farai tutto quanto sta in te, Iddio aderirà al tuo buon volere. Non confidare nel sapere tuo o nella capacità di un uomo purchessia, ma piuttosto nella grazia di Dio, che sostiene gli umili e atterra i presuntuosi. Non vantarti delle ricchezze, se ne hai, e neppure delle potenti amicizie; il tuo vanto sia in Dio, che concede ogni cosa, ed ama dare se stesso, sopra ogni cosa. Non gonfiarti per la prestanza e la bellezza del tuo corpo; alla minima malattia esse si guastano e si deturpano. Non compiacerti di te stesso, a causa della tua abilità e della tua intelligenza, affinché tu non spiaccia a Dio, a cui appartiene tutto ciò che di buono hai sortito dalla natura. Non crederti migliore di altri, affinché, per avventura, tu non sia ritenuto peggiore dinanzi a Dio, che ben conosce quello che c'è in ogni uomo (cfr. Gv 2,25). Non insuperbire per le tue opere buone, perché il giudizio degli uomini è diverso da quello di Dio, cui spesso non piace ciò che piace agli uomini. Anche se hai qualcosa di buono, pensa che altri abbia di meglio, cosicché tu mantenga l'umiltà. Nulla di male se ti metti al di sotto di tutti gli altri; molto male è invece se tu ti metti al di sopra di una sola persona. Nell'umile è pace indefettibile; nel cuore del superbo sono, invece, continua smania e inquietudine.  ( Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)

Libro I Capítulo 8.- QUE SE HA DE HUIR LA VANA ESPERANZA Y LA SOBERBIA

…..1.Vano es el que pone su esperanza en los hombres o en las criaturas. No te avergüences de servir a otros por amor a Jesucristo y parecer pobre en este siglo.
No confíes de ti mismo, sino pon tu esperanza en Dios. Haz lo que puedas, y Dios favorecerá tu buena voluntad. No confíes en tuciencia ni en la astucia de ningún viviente, sino en la gracia de Dios que ayuda a los humildes y abate a los presumidos. 

…..2. Si tienes riquezas, no te gloríes en ellas ni en los amigos,aunque sean poderosos, síno en Dios, que todo lo da, y, sobre todo, desea darse a Sí mismo. No te ensalces por la gallardía y hermosura del cuerpo, que con pequeña enfermedad destruye y afea. No te engrías de tu habilidad o ingenio, no sea que
desagrades a Dios, de quien es todo bien natural que tuvieres. 

…..3. No te estimes por mejor que otros, porque no seas quizá tenido por peor delante de Díos, que sabe lo que hay en el hombre.
No te ensoberbezcas de tus buenas obras, porque de otra manera son los juicios de Dios que los de los hombres, y a El muchas veces desagrada lo que a ellos contenta. Si tuvieres algo bueno, piensa que son mejores los otros, porque así conservas la humildad. No te daña si te pusieres debajo de todos; mas es muy dañoso si te antepones a sólo uno. Continua paz tiene el humilde; mas en el corazón del soberbio hay emulación y saña frecuente.  (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)


giovedì 18 settembre 2014

Il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace - El pobre y el humilde de espíritu viven en mucha paz









Libro I  Capitolo VI

GLI SREGOLATI MOTI DELL'ANIMA


Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. Colui che non è perfettamente morto a se stesso cade facilmente in tentazione ed è vinto in cose da nulla e disprezzabili. Colui che è debole nello spirito ed è, in qualche modo, ancora volto alla carne e ai sensi, difficilmente si può distogliere del tutto dalle brame terrene; e, quando pur riesce a sottrarsi a queste brame, ne riceve tristezza. Che se poi qualcuno gli pone ostacolo, facilmente si sdegna; se, infine, raggiunge quel che bramava, immediatamente sente in coscienza il peso della colpa, perché ha assecondato la sua passione, la quale non giova alla pace che cercava. Giacché la vera pace del cuore la si trova resistendo alle passioni, non soggiacendo ad esse. Non già nel cuore di colui che è attaccato alla carne, non già nell'uomo volto alle cose esteriori sta la pace; ma nel cuore di colui che è pieno di fervore spirituale. ( Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)

Libro I Capítulo 6.- DE LOS DESEOS DESORDENADOS

…..1. Cuantas veces desea el hombre desordenadamente alguna
cosa, luego pierde el sosiego.El soberbio y el avariento nunca están quietos; el pobre y el humilde de espíritu viven en mucha paz.

El hombre que no es perfectamente mortificado en sí, presto es tentado y vencido de cosas pequeñas y viles. El flaco de espíritu y que aún está inclinado a lo animal y sensible, con dificultad se puede abstraer totalmente de los deseos terrenos. Y cuando se abstiene recibe muchas veces tristeza, y se enoja
presto si alguno le contradice.

Pero si alcanza lo que desea, siente luego pesadumbre por el remordimiento de la conciencia; porque siguió a su apetito, el cual nada aprovecha, para alcanzar la paz que busca.

En resistir, pues, a las pasiones se halla la, verdadera paz del corazón, y no en seguirlas. No hay, pues, paz en el corazón del hombre carnal, ni del que se
entrega a lo exterior, sino en el que es fervoroso y espiritual. (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)


giovedì 11 settembre 2014

Leggi con animo umile e semplice, con fede. E non aspirare mai alla fama di studioso - Lee con humildad fiel y sencillamente, y nunca desees nombre de letrado.








Libro I Capitolo V

LA LETTURA DEI LIBRI DI DEVOZIONE



Nei libri di devozione si deve ricercare la verità, non la bellezza della forma. Essi vanno letti nello spirito con cui furono scritti; in essi va ricercata l'utilità spirituale, piuttosto che l'eleganza della parola. Perciò dobbiamo leggere anche opere semplici, ma devote, con lo stesso desiderio con cui leggiamo opere dotte e profonde. Non lasciarti colpire dal nome dello scrittore, di minore o maggiore risonanza; quel che ci deve indurre alla lettura deve essere il puro amore della verità. Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. Infatti gli uomini passano, "invece la verità del Signore resta per sempre" (Sal 116,2); e Dio ci parla in varie maniere, "senza tener conto delle persone" (1Pt 1,17). Spesso, quando leggiamo le Scritture, ci è di ostacolo la nostra smania di indagare, perché vogliamo approfondire e discutere là dove non ci sarebbe che da andare avanti in semplicità di spirito. Se vuoi trarre profitto, leggi con animo umile e semplice, con fede. E non aspirare mai alla fama di studioso. Ama interrogare e ascoltare in silenzio la parola dei santi. E non essere indifferente alle parole dei superiori: esse non vengono pronunciate senza ragione. Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)


Libro I Capítulo 5.- DE LA LECCIÓN DE LAS SANTAS ESCRITURAS

…..1. En las Santas Escrituras se debe buscar la verdad, no la elocuencia. Toda la Escritura. santa se debe leer con el espíritu que se hizo. Más debemos buscar el provecho en la Escritura que no lasutileza de palabras. De tan buena gana debemos leer los libros sencillos y devotos como los sublimes y profundos. No te mueva la autoridad del que escribe si es de pequeña o grande ciencia; mas convídete a leer el amor de la pura verdad. No mires quién lo ha dicho, mas atiende qué tal es lo que se dijo. Los hombres pasan; mas la verdad del Señor permanece para siempre (Salmo ll6, 2).

2. De diversas maneras nos habla Dios sin acepción de personas. Nuestra curiosidad nos impide muchas veces el provecho que se saca en leer las escrituras, cuando queremos entender y escudriñar lo que llanamente se debía pasar. Si quieres aprovechar, lee con humildad fiel y sencillamente, y nunca desees nombre de letrado. Pregunta de buena voluntad y oye callado las palabras de los Santos; y no te desagraden las sentencias de los viejos, porque
no las dice) sin causa. (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)

venerdì 5 settembre 2014

Quanto più uno sarà inutilmente umile e soggetto a Dio, tanto più sarà saggio - Cuanto alguno fuere más humilde en sí y más sujeto a Dios, tanto será más sabio







Libro I 

Capitolo IV

LA PONDERATEZZA NELL'AGIRE



Non dobbiamo credere a tutto ciò che sentiamo dire; non dobbiamo affidarci a ogni nostro impulso. Al contrario, ogni cosa deve essere valutata alla stregua del volere di Dio, con attenzione e con grandezza d'animo. Purtroppo, degli altri spesso pensiamo e parliamo più facilmente male che bene: tale è la nostra miseria. Quelli che vogliono essere perfetti non credono scioccamente all'ultimo che parla, giacché conoscono la debolezza umana, portata alla malevolenza e troppo facile a blaterare. Grande saggezza, non essere precipitosi nell'agire e, d'altra parte, non restare ostinatamente alle nostre prime impressioni. Grande saggezza, perciò, non andare dietro a ogni discorso della gente e non spargere subito all'orecchio di altri quanto abbiamo udito e creduto. Devi preferire di farti guidare da uno migliore di te, piuttosto che andare dietro alle tue fantasticherie; prima di agire, devi consigliarti con persona saggia e di retta coscienza. Giacché è la vita virtuosa che rende l'uomo l'uomo saggio della saggezza di Dio, e buon giudice in molti problemi. Quanto più uno sarà inutilmente umile e soggetto a Dio, tanto più sarà saggio, e pacato in ogni cosa.

Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)


Libro I Capítulo 4.- DE LA PRUDENCIA EN LAS ACCIONES
…..1.  No  se  debe  dar  crédito  a  cualquier  palabra  ni  a  cualquier  espíritu;  mas  con  prudencia  y  espacio  se  deben,  según  Dios, examinar las cosas. Oh dolor! Muchas veces se cree y se dice más fácilmente del prójimo el mal que el bien Tan flacos somos! Mas los varones  perfectos  no  creen  de  ligero  cualquier  cosa  que  les cuentan, porque saben ser la flaqueza humana presta al mal y muy deleznable en las palabras.

…..2. Gran sabiduría es no ser el hombre inconsiderado en lo que ha  de  hacer,  ni  porfiado  en  su  propio  sentir.  A  esta  sabiduría también pertenece no creer a cualesquiera palabras de hombres, ni decir luego a los otros lo que oye o cree. Toma consejo del hombre sabio y de buena conciencia; y apetece más ser enseñado de otro mejor, que seguir tu parecer. La buena vida hace al hombre sabio, según  Dios,  y  experimentado  en  muchas  cosas.  Cuanto  alguno fuere más humilde en sí y más sujeto a Dios, tanto será más sabio y sosegado en todo.

(Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)

giovedì 28 agosto 2014

Grande è, in verità, colui che ha grande amore - Verdaderamente es grande el que tiene gran caridad.





Libro I 

Capitolo III

L'AMMAESTRAMENTO DELLA VERITA'

3.In questa vita ogni nostra opera, per quanto buona, è commista a qualche imperfezione; ogni nostro ragionamento, per quanto profondo, presenta qualche oscurità. Perciò la constatazione della tua bassezza costituisce una strada che conduce a Dio più sicuramente che una dotta ricerca filosofica. Non già che sia una colpa lo studio, e meno ancora la semplice conoscenza delle cose - la quale è, in se stessa, un ben ed è voluta da Dio -; ma è sempre cosa migliore una buona conoscenza di sé e una vita virtuosa. Infatti molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. Dimmi: dove si trovano ora tutti quei capiscuola e quei maestri, a te ben noti mentre erano in vita, che brillavano per i loro studi? Le brillanti loro posizioni sono ora tenute da altri; e non è detto che questi neppure si ricordino di loro. Quando erano vivi sembravano essere un gran che; ma ora di essi non si fa parola. Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo! E voglia il cielo che la loro vita sia stata all'altezza del loro sapere; in questo caso non avrebbero studiato e insegnato invano. Quanti uomini si preoccupano ben poco di servire Iddio, e si perdono a causa di un vano sapere ricercato nel mondo. Essi scelgono per sé la via della grandezza, piuttosto di quella dell'umiltà; perciò si disperde la loro mente (Rm 1,21). Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo (Fil 3,8). Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà.

(Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)




Libro I  Capitolo 3.- DE LA DOCTRINA DE LA VERDAD


…..3. Toda la perfección de esta vida tiene consigo cierta imperfección; y toda nuestra speculación no carece de alguna oscuridad El humilde conocimiento de ti mismo es más cierto camino para Dios que escudriñar la profundidad de la ciencia. No es de culpar la ciencia, ni cualquier otro onocimiento de lo que, en sí considerado, es bueno y ordenado por Dios; mas siempre se ha de anteponer la buena conciencia y la vida virtuosa. Pero porque muchos estudian más para, saber que para bien vivir, por eso yerran muchas veces, y poco o ningún fruto hacen.

mercoledì 23 luglio 2014

Dell'imitazione di Cristo (3)- De la imitación de Cristo. (3)






Libro I 

Capitolo III
L'AMMAESTRAMENTO DELLA VERITA'

  1. Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. "Abbiamo occhi e non vediamo" (Ger 5,21). Che c'importa del problema dei generi e delle specie? Colui che ascolta la parola eterna si libera dalle molteplici nostre discussioni. Da quella sola parola discendono tutte le cose e tutte le cose proclamano quella sola parola; essa è "il principio" che continuo a parlare agli uomini (Gv 8,25). Nessuno capisce, nessuno giudica rettamente senza quella parola. Soltanto chi sente tutte le cose come una cosa sola, e le porta verso l'unità e le vede tutte nell'unità, può avere tranquillità interiore e abitare in Dio nella pace. O Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami.

  2. Quanto più uno si sarà fatto interiormente saldo e semplice, tanto più agevolmente capirà molte cose, e difficili, perché dall'alto egli riceverà lume dell'intelletto. Uno spirito puro, saldo e semplice non si perde anche se si adopera in molteplici faccende, perché tutto egli fa a onore di Dio, sforzandosi di astenersi da ogni ricerca di sé. Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati? L'uomo retto e devoto prepara prima, interiormente, le opere esterne che deve compiere. Così non saranno queste ad indurlo a desideri volti al male; ma sarà lui invece che piegherà le sue opere alla scelta fatta dalla retta ragione. Nessuno sostiene una lotta più dura di colui che cerca di vincere se stesso. Questo appunto dovrebbe essere il nostro impegno: vincere noi stessi, farci ogni giorno superiori a noi stessi e avanzare un poco nel bene.
(Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)


Libro I 3.- DE LA DOCTRINA DE LA VERDAD

…..1. Bienaventurado aquel a quien la Verdad por sí misma enseña,
no por figuras y voces que se pasan, sino así como es. Nuestra
estimación y nuestro sentimiento a menudo nos engañan y conocen
poco. Qué aprovecha la gran curiosidad de saber cosas oscuras y
ocultas, pues que del no saberlas no seremos en el día del juicio
reprendidos? Gran locura es que, dejadas las cosas útiles y
necesarias, entendemos con gusto en las curiosas y dañosas.
Verdaderamente, teniendo ojos, no vemos. Qué se nos da de los
géneros y especies de los lógicos. Aquel a quien habla el Verbo
Eterno, de muchas opiniones se desembaraza. De este Verbo salen
todas las cosas, y todas predican este Uno, y éste es el Principio
que nos habla ( Je., 8, 25). Ninguno entiende o juzga sin él
rectamente. Aquel a. quien todas las cosas le fueren uno, y las
trajere a uno, y las viere en uno, podrá ser estable y firme de
corazón y permanecer pacífico en Dios. Oh Dios, que eres la
Verdad! Hazme permanecer uno contigo en caridad perpetua.
Enójame muchas veces leer y oír muchas cosas; en Ti está todo lo
que quiero y deseo. Callen todos los doctores; callen las criaturas
en tu presencia: háblame Tú solo.

….2. Cuanto alguno fuere más unido contigo, y más sencillo en su
corazón, tanto más y mayores cosas entiende sin trabajo, porque de
arriba recibe la luz de la inteligencia. El espíritu puro, sencillo y
constante no se distrae, aunque entienda en muchas cosas, porque
todo lo hace a honra de Dios; y esfuérzase en estar desocupado en
sí de toda curiosidad. Quién más te impide y molesta que la afición
de tu corazón no mortificada? El hombre bueno y devoto, primero
ordena dentro de sí las obras que debe hacer de fuera. Y ellas no le
llevan a deseos de inclinación viciosa; mas él las trae al albedrío de
la recta razón. Quién tiene mayor combate que el que se esfuerza a
vencerse a sí mismo Y esto debería ser nuestro negocio: querer
vencerse a sí mismo, y cada día hacerse más fuerte y aprovechar
en mejorarse.

(Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)

mercoledì 9 luglio 2014

Dell'imitazione di Cristo (2)- De la imitación de Cristo. (2)








Libro I Capitolo I L'IMITAZIONE DI CRISTO E IL DISPREZZO DI TUTTE LE VANITA' DEL MONDO

2. Non volerti gonfiare, dunque, per alcuna arte o scienza, che tu possegga, ma piuttosto abbi timore del sapere che ti è dato. Anche se ti pare di sapere molte cose; anche se hai buona intelligenza, ricordati che sono molte di più le cose che non sai. Non voler apparire profondo (Rm 11,20;12,16); manifesta piuttosto la tua ignoranza. Perché vuoi porti avanti ad altri, mentre se ne trovano molti più dotti di te, e più esperti nei testi sacri? Se vuoi imparare e conoscere qualcosa, in modo spiritualmente utile, cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla. E' questo l'insegnamento più profondo e più utile, conoscersi veramente e disprezzarsi. Non tenere se stessi in alcun conto e avere sempre buona e alta considerazione degli altri; in questo sta grande sapienza e perfezione.

3. Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te. (Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis)




Libro I Capitolo 1.- IMITACIÓN DE CRISTO Y DESPRECIO DE VANIDADES


…..3. Cuanto más y mejor entiendes, tanto más gravemente serás 
juzgado  si  no  vivieres  santamente.  Por  eso  no  te  ensalces  por 
alguna de las artes o ciencias; mas teme del conocimiento que de 
ella se te ha dado. Si te parece que sabes mucho y entiendes muy 
bien, ten por cierto que es mucho más lo que ignoras. No quieras 
saber  cosas  altas  (Ron.,  11,  21);  mas  confiesa  tu  ignorancia.  Por qué  te  quieres  tener  en  más  que  otro,  hallándose  muchos  más 
doctos y sabios en la Ley que tú? Si quieres saber y aprender algo 
provechosamente, desea que no te conozcan ni te estimen. 

…..4.  EI  verdadero  conocimiento  y  desprecio  de  sí  mismo  es 
altísima  y  doctísima  lección.  Gran  sabiduría  y  perfección  es  sentir 
siempre  bien  y  grandes  cosas  de  otros,  y  tenerse  y  reputarse  en 
nada.  Si  vieres  a  alguno  pecar  públicamente  o  cometer  culpas 
graves,  no  te  debes  juzgar  por  mejor,  porque  no  sabes  cuánto 
podrás perseverar en el bien. Todos somos flacos; mas tú a nadie 
tengas por más flaco que a ti.  (Del Libro La imitación de Cristo de Tomás de Kempis)

domenica 13 gennaio 2013

La frase della settimana (92) - La frase de la semana (92)






“La sincerità non è altro che umiltà e tu acquisti l'umiltà solo accettando umiliazioni”. (Teresa di Calcutta)

“La sinceridad no es otra cosa que humildad  y tu adquieres la humildad sólo aceptando humillaciones” (Teresa de Calcuta)








Per te....
Para ti....

domenica 4 marzo 2012

La frase della settimana (56) in Quaresima - La frase de la semana (56) en Cuaresma

Care amiche e cari amici:
Queridas amigas y queridos amigos:




Continuiamo a vivire questo tempo speciale di incontro con Dio che è la quaresima. Ho scelto questo pensiero del Papa che si riferisce a un tema sul quale stiamo riflettendo, la verità, l'apparire, e l'umiltà.:

Seguimos viviendo este tiempo especial de encuentro con Dios que es la cuaresma. He elegido este pensamiento del Papa que se refiere a un tema sobre el que estamos reflexionando, la verdad, la apariencia, la humildad:

" Se sono arrogante, se sono superbo, vorrei sempre piacere e se non ci riesco sono misero, sono infelice e devo sempre cercare questo piacere. Quando invece sono umile ho la libertà anche di essere in contrasto con un’opinione prevalente, con pensieri di altri, perché l’umiltà mi dà la capacità, la libertà della verità ". (Benedetto XVI)

“Si soy arrogante, si soy soberbio, querré siempre gustar y si no lo logro soy miserable, soy infeliz y debo buscar siempre este gustar. Cuando en cambio soy humilde tengo la libertad de estar en contraste con la opinión que prevalece, con los pensamientos de los otros, porque la humildad me da la capacidad, la libertad de la verdad”. (Benedicto XVI)



giovedì 2 febbraio 2012

Nel messaggio d’oggi, la Madonna dice che i nostri cuori sono chiusi – En el mensaje de hoy, la Virgen dice que nuestros corazones están cerrados





sabato 9 aprile 2011

La frase della settimana- La frase de la semana (26)

Care amiche e cari amici,
Queridas amigas y queridos amigos:




mercoledì 24 novembre 2010

La frase della settimana- La frase de la semana (9)

Care amiche e cari amici,
Queridas amigas y queridos amigos:


Benvenuti al nostro appuntamento della frase della settimana. Questa è la proposizione che vi presento oggi:

Bienvenidos a nuestra cita de la frase de la semana. Esta es la proposición que les presento hoy:

Coroncina alla Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a qualsiasi ora ma in particolare nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Diario, 687)..

Coronilla de la Divina Misericordia

Coronilla de la Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska)“Por el rezo de este Rosario, me complace dar todo lo que me pidan. Quien lo rece, alcanzará gran Misericordia en la hora de su muerte. Aunque sea un pecador empedernido, si reza este Rosario, aunque sea una sola vez, logrará la gracia de mi infinita Misericordia”.“Si se reza este Rosario delante de los moribundos, se calma la ira de Dios, y su insondable Misericordia se apodera de su alma. Cuando recen este Rosario al lado del moribundo, me pondré entre el Padre y el alma moribunda, no como justo Juez, sino como Redentor Misericordioso”.

"Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno..."(Teresa di Calcutta)

Si estás buscando a Dios y no sabes como empezar, aprende a rezar, asume el compromiso de hacerlo cada día...(Teresa de Calcuta)

Apparizioni di Garabandal: Un avviso, un miracolo, un castigo (clic sull'immagine)

Apariciones de Garabandal: Un Aviso, un Milagro, un Castigo (Clic sobre la imagen)

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