«Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gv 8,12

«Yo soy la luz del mundo. El que me sigue no andará en tinieblas, sino que tendrá la luz de la Vida». Jn 8,12

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno

L'inferno esiste- El infierno existe y es eterno
clic sull'immagine- clic sobre la imagen

domenica 25 dicembre 2016

Nella sua nascita Cristo onora l'uomo e la donna. En su nacimiento Cristo honora el hombre y la mujer



Cristo è la nostra luce.

Sant'Agostino Discorso 190 qua 

1. 1. Il Signore nostro Gesù, che era presso il Padre prima che nascesse da una madre, si scelse non solo una vergine da cui nascere ma anche il giorno in cui nascere. Anche gli uomini, benché soggetti ad errore, sogliono scegliersi i giorni: uno per piantare nuovi alberi, un altro per cominciare a costruire, un altro per intraprendere un viaggio, a volte un altro anche per prendere moglie. Chi fa così lo fa per poter con successo curare ciò che nasce dalla sua impresa. Ma nessuno può scegliersi il giorno in cui nascere. Cristo, che è stato il creatore di ambedue le cose - la madre e il giorno - le poté scegliere ambedue. Il giorno però non l'ha scelto come lo scelgono coloro che scioccamente fanno dipendere i destini dell'uomo dalla disposizione delle stelle. Infatti Cristo non è divenuto felice per il giorno nel quale è nato; ma ha fatto beato quel giorno nel quale si è degnato di nascere. Il giorno della sua nascita infatti porta il mistero della sua luce. Dice infatti l'Apostolo: È già notte inoltrata, il giorno si avvicina. Svestiamoci dunque delle opere che si compiono nelle tenebre e indossiamo le armi della luce. Camminiamo dignitosamente come in pieno giorno 1. Riconosciamo il vero giorno e diventiamo giorno! Eravamo infatti notte quando vivevamo senza la fede in Cristo. E poiché la mancanza della fede aveva avvolto come una notte il mondo intero, aumentando la fede la notte doveva diminuire. Perciò con il giorno del Natale del Signore nostro Gesù la notte comincia a diminuire e il giorno a crescere. Pertanto, fratelli, festeggiamo solennemente questo giorno, però non come i pagani che lo festeggiano a motivo dell'astro solare; ma festeggiamolo a motivo di colui che ha creato questo sole. Colui che è Verbo è divenuto carne 2 per poter vivere, a nostro vantaggio, sotto questo sole: sotto questo sole con il corpo, perché per la potenza è sopra l'universo intero, all'interno del quale creò il sole. Ora però Cristo si trova anche con il corpo al di sopra di questo sole, che viene adorato al posto di Dio da coloro che, ciechi di mente, non riescono a vedere il vero sole di giustizia.
Nella sua nascita Cristo onora l'uomo e la donna.

2. 2. Celebriamo in questo giorno, cristiani, non la sua nascita divina ma quella umana, con la quale si è fatto uguale a noi; perché per lui divenuto da invisibile visibile, noi potessimo, partendo dalle realtà visibili, giungere a quelle invisibili. Secondo la fede cattolica dobbiamo credere che due sono le nascite del Signore: una divina, l'altra umana; quella al di là del tempo, questa nel tempo. Però tutte e due mirabili: la prima senza necessità di madre, questa senza concorso di padre. Se non riusciamo a comprendere questa, come potremo parlare di quella divina 3? Chi potrebbe comprendere questa novità assolutamente straordinaria, inusitata, unica al mondo, incredibile ma divenuta credibile e incredibilmente creduta da tutti: che una vergine concepisse, una vergine partorisse e nel partorire rimanesse vergine? Ciò che la ragione umana non trova credibile l'accetta la fede; e dove vien meno la ragione umana lì avanza la fede. Chi oserà dire che il Verbo di Dio, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose 4, non avrebbe potuto formarsi un corpo anche senza una madre, come ha creato il primo uomo senza un padre e senza una madre? Ma poiché è lui che ha creato ambedue i sessi, quello maschile e quello femminile, nel nascere li volle onorare ambedue, perché è venuto per salvarli ambedue. Ricordate certamente il racconto del peccato del primo uomo; il serpente non osò rivolgersi all'uomo, ma per ingannarlo si servì della donna. Passando attraverso la creatura più debole conquistò anche la più forte, penetrando nel cuore della donna riportò vittoria su ambedue. Perciò, affinché non facessimo ricadere sulla donna, come se fossimo mossi da giusto sdegno, la nostra morte, e affinché non pensassimo che la donna sia stata condannata senza possibilità di salvezza, il Signore, venendo a cercare ciò che era perduto 5, volle occuparsi, onorandoli, di ambedue i sessi, perché ambedue erano perduti. Perciò in nessuno dei due sessi dobbiamo fare ingiuria al Creatore: la natività del Signore è garanzia per ambedue a sperare nella salvezza. Il sesso maschile è stato onorato nel corpo di Cristo, il sesso femminile è stato onorato nella madre di Cristo. La grazia di Gesù Cristo ha vinto l'astuzia del serpente.

El doble nacimiento del Señor

San Agustín Sermón 190  acá

1. 1. Nuestro Señor Jesucristo, que existía junto al Padre antes de nacer de madre, no sólo eligió la virgen de la que iba a nacer, sino también el día en que iba a hacerlo. A menudo los hombres, sujetos a error, eligen las fechas, uno para plantar una viña, otro para edificar, otro para irse de viaje y otro, a veces, hasta para casarse. Quien así actúa lo hace para que llegue felizmente a término lo que en esa fecha va a tener lugar. Pero nadie puede elegir el día de su nacimiento. Él, en cambio, pudo elegir ambas cosas, porque hasta pudo crearlas ambas. Y la elección del día no la hizo como los que de forma vana hacen depender la suerte de los hombres de la ubicación de los astros. No le hizo a él feliz el día en que nació; al contrario, fue él quien hizo agraciado el día en que se dignó nacer. Pues el día de su nacimiento encierra también el misterio de su luz. Así dice el Apóstol: La noche ha pasado y ha llegado el día; arrojemos las obras de las tinieblas y revistámonos de las armas de la luz y caminemos honestamente como en pleno día1. Reconozcamos al Día y seamos día. Éramos noche cuando vivíamos en la infidelidad. Y como la infidelidad misma que, haciendo las veces de la noche, había cubierto de tinieblas al mundo entero, al aumentar la fe tenía que disminuir, comienzan a menguar las noches y a crecer los días en el día preciso del nacimiento de nuestro Señor Jesucristo. Tengamos, pues, hermanos, por solemne este día, no pensando en este sol, como los infieles, sino en quien lo hizo. El que era la Palabra se hizo carne2 para poder estar bajo el sol en atención a nosotros. Así es: con su carne, bajo el sol; con su majestad, por encima del mundo entero, dentro del cual creó al sol. Ahora, sin embargo, también con su carne está por encima de este sol, al que tienen por dios quienes, ciegos en su mente, no ven al verdadero sol de justicia.

2. 2. Celebremos, por tanto, ¡oh cristianos!, no el día de su nacimiento divino, sino del humano, es decir, el día en que se amoldó a nosotros, para que, por mediación del invisible hecho visible, pasemos de las cosas visibles a las invisibles. Conforme a la fe católica, debemos reafirmar los dos nacimientos del Señor: uno divino y otro humano; aquél fuera del tiempo, éste en el tiempo; ambos asombrosos: el primero, sin madre; el segundo, sin padre. Si no llegamos a comprender éste, ¿cuándo nos será posible referir aquél? ¿Quién podrá comprender esta novedad nueva, insólita, única en el mundo, increíble, pero hecha creíble, y de forma increíble creída en todo el mundo, a saber, que una virgen concibiera y una virgen pariera y permaneciera siendo virgen? Lo que la razón humana no comprende, lo capta la fe que cobra vigor allí donde la razón humana desfallece. ¿Quién dirá que la Palabra de Dios, por quien fueron hechas todas las cosas, no pudo prepararse una carne incluso sin madre, de la misma manera que hizo el primer hombre sin padre y sin madre? Mas como él mismo creó a uno y otro sexo, el masculino y el femenino, quiso honrar hasta en su nacimiento ambos sexos, por cuya liberación había venido. Conocéis, sin duda, la caída del primer hombre: como no se atrevió a hablar al varón, la serpiente se sirvió, para hacerlo caer, de la mujer. Por medio del sexo más débil llegó al más fuerte, y, accediendo por uno, alcanzó el triunfo sobre los dos. Por ello, para que, como por impulso de un justo dolor, no hiciéramos recaer sobre la mujer nuestro horror a la muerte y no la creyéramos condenada sin posibilidad de reparación, el Señor, viniendo a buscar lo que había perecido, quiso recomendar, honrándolos, a ambos sexos, porque ambos habían perecido. Así, pues, en ninguno de ellos hemos de hacer injuria al creador: el nacimiento del Señor honró a uno y otro para que esperasen la salvación. El honor del sexo masculino está en la carne de Cristo; el del sexo femenino, en la madre de Cristo. La gracia de Jesucristo venció la astucia de la serpiente.

5 commenti:

  1. Evviva è arrivato il Santo Natale che ci porta tanta pace e serenità!
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Al fin estamos en Navidad, ya ha nacido Dios para gozo de todos los hombres de buena voluntad, que su paz inunde nuestras vidas y nos llene de bendiciones.Besicos navideños

    RispondiElimina
  3. sempre interessante la lettura dei tuoi post! un abbraccio e auguri per un nuovo anno meraviglioso con l'aiuto del Signore. Lory

    RispondiElimina


Grazie per la visita.
Gracias por la visita.

Coroncina alla Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a qualsiasi ora ma in particolare nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Diario, 687)..

Coronilla de la Divina Misericordia

Coronilla de la Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska)“Por el rezo de este Rosario, me complace dar todo lo que me pidan. Quien lo rece, alcanzará gran Misericordia en la hora de su muerte. Aunque sea un pecador empedernido, si reza este Rosario, aunque sea una sola vez, logrará la gracia de mi infinita Misericordia”.“Si se reza este Rosario delante de los moribundos, se calma la ira de Dios, y su insondable Misericordia se apodera de su alma. Cuando recen este Rosario al lado del moribundo, me pondré entre el Padre y el alma moribunda, no como justo Juez, sino como Redentor Misericordioso”.

"Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno..."(Teresa di Calcutta)

Si estás buscando a Dios y no sabes como empezar, aprende a rezar, asume el compromiso de hacerlo cada día...(Teresa de Calcuta)

Apparizioni di Garabandal: Un avviso, un miracolo, un castigo (clic sull'immagine)

Apariciones de Garabandal: Un Aviso, un Milagro, un Castigo (Clic sobre la imagen)

Lettori fissi - Lectores fijos