Dai "Discorsi" di Sant'Agostino Vescovo (Sermo 188)
Il Verbo eterno per noi è nato nel tempo.
2. 2. Rivolgiamo
pertanto un poco la nostra attenzione su questo: se siamo capaci di dire
qualcosa di adeguato e di conveniente non sul fatto che In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio 4, ma sul fatto che il Verbo si è fatto carne; se possiamo dire qualcosa riguardo al fatto che abitò in mezzo a noi 5;
se almeno si potrà dire qualcosa sulla sua natura umana, nella quale
volle rendersi visibile. Proprio per questo infatti celebriamo
solennemente questo giorno, nel quale egli si è degnato di nascere da
una vergine. Questa sua nascita l'ha fatta in qualche maniera raccontare
da uomini. Ma chi narrerà la sua nascita 6
in quella eternità, nella quale in quanto Dio è nato da Dio? Lì non c'è
un giorno specifico che possa essere solennemente celebrato. Né è
giorno che passi per ritornare dopo un ciclo annuale; ma rimane senza
tramonto perché ha avuto inizio senza alba. Quell'unico Verbo di Dio,
quella vita, quella luce degli uomini è il giorno eterno. Mentre questo
giorno nel quale egli si è unito alla carne umana, divenuto come uno sposo che esce dalla stanza nuziale 7,
ora è oggi, domani sarà ieri. Il giorno odierno ricorda l'Eterno nato
dalla Vergine, poiché l'Eterno nato dalla Vergine consacrò il giorno
odierno. Quali lodi potremo dunque cantare all'amore di Dio, quali
grazie potremo rendere? Ci ha amato tanto che per noi è nato nel tempo
lui, per mezzo del quale è stato creato il tempo; nel mondo fu più
piccolo di età di molti suoi servi, lui che è eternamente anteriore al
mondo stesso; è diventato uomo, lui che ha fatto l'uomo; è stato formato
da una madre che lui ha creato; è stato sorretto da mani che lui ha
formato; ha succhiato da un seno che lui ha riempito; il Verbo senza il
quale è muta l'umana eloquenza ha vagito nella mangiatoia, come bambino
che non sa ancora parlare.
De los "Discrusos" de San Agustín (Sermón 188)
2. 2. Dirijamos un momento a esto nuestros oídos y nuestra atención por si tal vez somos capaces de decir algo adecuado y digno referente, no al hecho de que en el principio existía la Palabra, y la Palabra estaba junto a Dios, y la Palabra era Dios4, sino al hecho de que la Palabra se hizo carne5. Quizá podamos decir el motivo por el que habitó entre nosotros; quizá pueda ser decible allí donde quiso ser visible. Pues por esto celebramos también este día en que se dignó nacer de una virgen, nacimiento propio que él hizo que de algún modo narrasen autores humanos. Mas ¿quién narrará su nacimiento6, es decir, el que tuvo lugar en la eternidad, por el que en cuanto Dios nació de Dios? Allí no existe un día tal que pueda ser celebrado solemnemente, dado que tampoco pasa para volver cada año, sino que permanece sin ocaso, porque tampoco tuvo aurora. Así, pues, aquella Palabra única de Dios, aquella vida, aquella luz de los hombres es el Día eterno; en cambio, este día, en que, al unirse a la carne humana, se hizo como esposo que sale de su lecho nupcial7 ahora es hoy, pero mañana será ayer. Sin embargo, el día de hoy ensalza al Día eterno, porque el Día eterno, al nacer de la virgen, hizo sagrado el día de hoy. ¡Qué alabanzas tributaremos, pues, al amor de Dios! ¡Cuántas gracias hemos de darle! Tanto nos amó que por nosotros fue hecho en el tiempo Aquel por quien fueron hechos los tiempos, y en este mundo fue menor en edad que muchos de sus siervos el que era más antiguo que el mundo por su eternidad; tanto nos amó que se hizo hombre el que hizo al hombre, le hizo una madre a la que él hizo, le llevaron unas manos que él formó, mamó de los pechos que él llenó, y lloró en el pesebre la infancia muda, la Palabra sin la que es muda la elocuencia humana.
E' il nostro Dio tanto umile e grande nel farlo, un abbraccio Mirta e buona domenica !
RispondiEliminaBonito sermón de San Agustín. te deseo un feliz Adviento.Besicos
RispondiEliminaCiao Mirta un saluto ed un abbraccio!
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