NATALE DEL SIGNORE
Dai "Discorsi" di Sant'Agostino Vescovo (Sermo 188)
Il Verbo di Dio rimane un mistero.
1. 1. Non c'è da
meravigliarsi se qualunque pensiero umano, qualunque discorso diventa
insufficiente qualora tentassimo di lodare il Figlio di Dio in maniera
adeguata al suo essere presso il Padre, uguale e coeterno a lui, nel
quale sono state create tutte le cose esistenti nei cieli e sulla terra,
le visibili e quelle invisibili, Verbo di Dio e Dio stesso, vita e luce
degli uomini 1.
In che modo sarà capace la nostra lingua di lodare degnamente colui che
neanche la nostra mente è ancora in grado di vedere? Eppure nella
nostra mente egli stesso ha messo un occhio con il quale poter essere
veduto, purché da parte nostra si elimini l'iniquità, si risani
l'infermità e si diventi beati dal cuore puro, perché costoro vedranno
Dio 2.
Non c'è da meravigliarsi, ripeto, se non possiamo trovare parole
adeguate per cantare degnamente quell'unico Verbo, nel quale siamo stati
chiamati all'esistenza 3;
se non sappiamo che cosa dire di lui. È la nostra mente infatti che sta
pensando queste parole e le esprime, ma a sua volta essa stessa è stata
formata per mezzo di quel Verbo. L'uomo non forma le parole allo stesso
modo in cui egli stesso è stato formato per mezzo del Verbo; perché
neanche il Padre ha generato l'unico Verbo allo stesso modo in cui per
mezzo del Verbo ha creato tutte le cose. Dio infatti ha generato Dio: ma
sia il generante che il generato sono un unico Dio. Dio invece ha
creato il mondo: il mondo passa e Dio rimane. E come le realtà che sono
state create non si sono create da sole, così da nessuno è stato creato
colui per mezzo del quale tutte le cose poterono essere create. Non c'è
da meravigliarsi dunque se l'uomo, una tra le tante creature, non può
descrivere adeguatamente il Verbo, per mezzo del quale tutte le cose
sono state create.
El nacimiento del Señor
De los "Discrusos" de San Agustín (Sermón 188)
1. 1. Nada tiene de extraño que ningún
pensamiento, ninguna palabra humana, sea suficiente cuando nos
aprestamos a alabar al Hijo de Dios tal como es junto al Padre, coeterno
e igual a él, en quien fueron creadas todas las cosas del cielo y de la
tierra, las visibles y las invisibles, Palabra de Dios y Dios, vida y
luz de los hombres. Pues ¿cómo podrá nuestra lengua alabar dignamente a
Aquel a quien aún es incapaz de ver nuestro corazón, donde creó el ojo
capacitado para verlo una vez eliminada la maldad, sanada la debilidad y
hechos bienaventurados los que tienen el corazón limpio, puesto que
ellos verán a Dios?1
Nada tiene de extraño, digo, que no encontremos palabras para decir la
única Palabra en la que se dijo que existiéramos quienes íbamos a decir
algo de ella. Estas palabras pensadas y pronunciadas las forma nuestra
mente, que, a su vez, es formada por la Palabra. Ni crea el hombre las
palabras del mismo modo que él es creado por la Palabra, puesto que
tampoco el Padre engendró a su única Palabra del mismo modo que hizo
todas las cosas mediante la Palabra. Pues Dios engendró a Dios, pero el
que engendra y el engendrado son al mismo tiempo un solo Dios; en
cambio, Dios hizo también el mundo2, pero el mundo pasa3
y Dios permanece. Y como las cosas creadas no se crearon a sí mismas,
de idéntica manera nadie hizo a aquel por quien pudieron ser creadas
todas las cosas. Por tanto, nada tiene de extraño que el hombre, una más
entre las criaturas, no exprese con palabras la Palabra por la que todo
fue creado.
Ciao Mirta, un caro saluto e buona domenica!!
RispondiEliminaUn saluto, cara Mirta, e un abbraccio.
RispondiEliminaGracias, Mirta.
RispondiElimina¡Feliz y santo Adviento!
Un beso.
Me ha gustado mucho el diseño de tu blog. Te deseo un buen Adviento.Besicos
RispondiEliminaCiao carissima Mirta, felice Avvento a te e ai tuoi cari, un grande abbraccio !
RispondiEliminaHola Mirta, aunque paso con antelación.Te deseo que pases unas Felices Navidades ,volveré después de Reyes.
RispondiEliminaUn beso de ternura