Libro II- INCOMINCIAMO LE ESORTAZIONI CHE CI INTRODUCONO ALL'INTERIORITA'
Capitolo I
IL RACCOGLIMENTO INTERIORE
(Dal libro "L'imitazione di Cristo" , Tommaso da Kempis, Libro II)
1. Riponi interamente la fiducia in Dio, e sia lui il tuo timore e il tuo amore. Risponderà lui per te, e opererà per il bene, nel modo migliore. "Non hai stabile dimora quaggiù" (Eb 13,14); dovunque tu abbia a trovarti, sei un forestiero e un pellegrino, né mai avrai pace se non sarai strettamente unito a Cristo. Perché ti guardi tutto attorno quaggiù, se non è questo il luogo della tua pace? La tua dimora deve essere tra le cose celesti; quelle terrene le devi guardare come di passaggio. Passano tutte le cose, e con esse anche tu; vedi di non invischiarti, per evitare di essere catturato e perire. Sia il tuo pensiero sempre presso l'Altissimo; e la tua preghiera si diriga, senza sosta a Cristo. Che se non riesci a meditare le profonde realtà celesti, cerca rifugio nella passione di Cristo e prendi lieta dimora nelle sue sante ferite. Se ti sarai rifugiato, con animo devoto, nelle ferite e nelle piaghe preziose di Gesù, sentirai un gran conforto nella tribolazione, e non farai molto caso del disprezzo degli uomini, sopportando con facilità quanto si dice contro di te. Anche Cristo fu disprezzato dagli uomini in questo mondo e, nel momento in cui ne aveva maggior bisogno, fu abbandonato, tra sofferenze disonoranti, da quelli che lo conoscevano e gli erano amici. Cristo volle soffrire ed essere disprezzato; e tu osi lamentarti di qualcuno? Cristo ebbe avversari e oppositori; e tu vuoi che tutti ti siano amici e ti facciano del bene? Come potrà essere premiata la tua capacità di soffrire se non avrai incontrato alcuna avversità? Se non vuoi sopportare nulla che ti si opponga, in che modo potrai essere amico di Cristo? Se vuoi regnare con Cristo, sorreggiti in Cristo e per mezzo di Cristo. Che se, una sola volta tu riuscissi ad entrare perfettamente nell'intimo di Gesù, gustando un poco dell'ardente suo amore, non ti preoccuperesti per nulla di ciò che ti piace o non ti piace; troveresti gioia, invece nelle offese che ti si fanno. Giacché l'amore per Gesù ci porta a disprezzare noi stessi.
2. L'uomo che ama Gesù e la verità, l'uomo veramente interiore e libero da desideri contrari alla suprema volontà, può volgersi a Dio senza impacci, e innalzarsi in ispirito sopra se stesso, ricavandone una pace ricca di frutto. Veramente saggio, e dotto di una dottrina impartita da Dio più che dagli uomini, è colui che stima tutte le cose per quello che sono, non per quello che se ne dice nei giudizi umani. Se uno sa procedere secondo la guida interiore, evitando di valutare le cose secondo i criteri del mondo, non si perde nel ricercare il luogo adatto o nell'attendere il tempo opportuno per dedicarsi ad esercizi di devozione. Se uno ha spirito di interiorità, subito si raccoglie in se stesso, giacché non si disperde mai del tutto nelle cose esterne. Per lui non è un ostacolo un lavoro che gli venga imposto né una occupazione che, in quel momento, appaia doverosa; giacché egli sa adattarsi alle situazioni, così come esse si presentano. Colui che è intimamente aperto e rivolto al bene, non bada alle azioni malvagie degli uomini, pur se possano apparire mirabili; infatti, quanto più uno attira a sé le cose esteriori, tanto più resta legato, e distratto da sé medesimo. Se tutto fosse a posto in te, e tu fossi veramente puro, ogni cosa accadrebbe per il tuo bene e per il tuo vantaggio; che se molte cose spesso ti sono causa i disagio o di turbamento, è proprio perché non sei ancora perfettamente morto a te stesso e distaccato da tutto ciò che è terreno. Nulla insozza e inceppa il cuore umano quanto un amore non ancora purificato, volto alle cose di questo mondo; se invece tu rinunci a cercare gioia in ciò che sta fuori di te, potrai contemplare le realtà celesti e godere frequentemente di gioia interiore.
Libro Segundo
EXHORTACIÓN A LA VIDA INTERIOR
Capítulo 1 De la conversación interior
4. ¿Qué miras aquí no siendo este el lugar de tu descanso?
En los cielos debe ser tu morada, y como de paso has de mirar todo lo terrestre.
Todas las cosas pasan, y tú también con ellas. Guárdate de pegarte a ellas, porque no seas preso y perezcas.
En el Altísimo pon tu pensamiento, y tu oración sin cesar sea dirigida a Cristo.
Si no sabes contemplar las cosas altas y celestiales, descansa en la pasión de Cristo, y habita gustosamente en sus sagradas llagas.
Porque si te acoges devotamente a las llagas y preciosas heridas de Jesús, gran consuelo sentirás en la tribulación, y no harás mucho caso de los desprecios de los hombres, y fácilmente sufrirás las palabras de los maldicientes.
5. Cristo fue también en el mundo despreciado de los hombres, y entre grandes afrentas y en suma necesidad, desamparado de amigos y conocidos.
Cristo quiso padecer y ser despreciado, ¿y tú te atreves a quejarte de alguna cosa?
Cristo tuvo adversarios y murmuradores, ¿y tú quieres tener a todos por amigos y bienhechores?
¿Con qué se coronará tu paciencia, si ninguna adversidad se te ofrece?
Si no quieres sufrir ninguna adversidad, ¿cómo serás amigo de Cristo?
Sufre con Cristo y por Cristo si quieres reinar con Cristo.
6. Si una vez entrases perfectamente en el interior de Jesús, y gustases un poco de su encendido amor, entonces no tendrías cuidado de tu propio provecho o daño; antes te holgarías más de las injurias que te hiciesen; porque el amor de Jesús hace al hombre despreciarse a sí mismo.
El amante de Jesús y de la verdad, y el hombre verdaderamente interior y libre de las aficiones desordenadas, se puede volver fácilmente a Dios, y levantarse sobre sí mismo en el espíritu y descansar gozosamente.
7. Aquel a quien saben todas las cosas como son, no como se dicen o estiman, es verdaderamente sabio y enseñado más de Dios que de los hombres.
El que sabe andar dentro de sí y tener en poco las cosas exteriores, no busca lugares ni espera tiempos para darse a ejercicios devotos.
El hombre interior presto se recoge, porque nunca se entrega todo a las cosas exteriores.
No le estorba el trabajo exterior, ni la ocupación necesaria a tiempos; sino que así como suceden las cosas, se acomoda a ellas.
El que está interiormente bien dispuesto y ordenado, no cuida de los hechos famosos y perversos de los hombres.
Tanto se estorba el hombre y se distrae, cuanto atrae a sí las cosas de fuera.
8. Si fueses recto y puro, todo te sucedería bien y con provecho.
Por eso te descontentan y conturban muchas cosas frecuentemente, porque aún no estás muerto a ti del todo, ni apartado de todas las cosas terrenas.
Nada mancilla ni embaraza tanto el corazón del hombre, cuanto el amor desordenado de las criaturas.
Si desprecias las consolaciones de fuera, podrás contemplar las cosas celestiales y gozarte muchas veces dentro de ti.
Cara Mirta, sono passato per un mio caro saluto e per auguranti una buona settimana...
RispondiEliminaTomaso
Unos buenos consejos que nos acercan a Dios.Besicos
RispondiEliminaAsí es Mirta. Un gran abrazo
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