Care amiche e cari amici,
Queridas amigas y queridos amigos:
In questi ultimi giorni il Sommo Pontefice ha parlato di temi molto importanti, che sono da non perdere.
En estos últimos días el Sumo Pontífice ha hablado de temas muy importantes, que son para no perdérselos.
Il Papa nel tuo intervento prima dell’Angelus di domenica scorsa (14-11-2010) si è riferito a un tema trattato nelle Enciclica Caritas in veritate, la crisi economica “La crisi economica in atto, di cui si è trattato anche in questi giorni nella riunione del cosiddetto G20, va presa in tutta la sua serietà: essa ha numerose cause e manda un forte richiamo ad una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale (cfr Enc. Caritas in veritate, 21)”. Segnalo che il sottolineato mi appartiene, e rimarco nelle sue parole è necessaria la revisione profonda del modello economico globale.
El Papa en su discurso pronunciado antes del Angelus del domingo pasado (14-11-2010) se ha referido a un tema ya tratado en la Encíclica Caritas in veritate, la crisis económica “La crisis económica actual, de la que se ha tratado también en estos días en la reunión del llamado G20, debe tomarse en toda su seriedad: esta tiene numerosas causas y manda una fuerte llamada a una revisión profunda del modelo de desarrollo económico global (cfr Enc. Caritas in veritate, 21)”
Il Papa continua “È un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazione. In questo quadro, appare decisivo un rilancio strategico dell’agricoltura. Infatti, il processo di industrializzazione talvolta ha messo in ombra il settore agricolo, che, pur traendo a sua volta beneficio dalle conoscenze e dalle tecniche moderne, ha comunque perso di importanza, con notevoli conseguenze anche sul piano culturale. Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l’agricoltura non in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro”. L’aveva esposto un anno fa al vertice della Fao, “la Terra può nutrire tutti i suoi abitanti”, è vergognoso che un bimbo ogni cinque secondi muore di fame.
El Papa continúa “Es un síntoma agudo que se ha añadido a otros también graves y ya bien conocidos, como el perdurar del desequilibrio entre riqueza y pobreza, el escándalo del hambre, la emergencia ecológica y, actualmente también general, el problema del paro. En este cuadro, parece decisivo un relanzamiento estratégico de la agricultura. De hecho, el proceso de industrialización a veces ha ensombrecido al sector agrícola, el cual, aún tomando a su vez beneficio de los conocimientos y de las técnicas modernas, con todo ha perdido importancia, con notables consecuencias también en el plano cultural. Me parece el momento para un llamamiento a revalorar la agricultura, no en sentido nostálgico, sino como recurso indispensable para el futuro”. Lo había expuesto hace un año en la Cumbre de la FAO, “la tierra puede nutrir todos sus habitantes”, es un vergüenza que cada cinco segundos un niño se muera de hambre.
Il Papa ha aggiunto che "Nell’attuale situazione economica, la tentazione per le economie più dinamiche è quella di rincorrere alleanze vantaggiose che, tuttavia, possono risultare gravose per altri Stati più poveri, prolungando situazioni di povertà estrema di masse di uomini e donne e prosciugando le risorse naturali della Terra, affidata da Dio Creatore all’uomo – come dice la Genesi – affinché la coltivi e la custodisca (cfr 2,15)”. In questo paragrafo Benedetto XVI esprime la sua preoccupazione per la possibilità di patti vantaggiose per i paesi sviluppati ma che posso gravare gli Stati più poveri, aggravando la povertà strema di tanti uomini e donne.
El Papa ha agregado que “En la actual situación económica, la tentación para las economías más dinámicas es la de recurrir a alianzas ventajosas que, con todo, pueden resultar gravosas para los Estados más pobres, prolongando situaciones de pobreza extrema de masas de hombres y mujeres y apurando los recursos naturales de la Tierra, confiada por Dios Creador al hombre – como dice el Génesis – para que la cultive y la custodie (cfr 2,15)”. En este párrafo Benedicto XVI expresa su preocupación ante la posibilidad de pactos ventajosos para los países desarrollados pero que pueden gravar los Estados más pobres, agravando la pobreza extrema de tantos hombres y mujeres.
Poi il Papa marca che bisogna cambiare gli stili di vita che implicano un consumo insostenibile, dannoso all’ambiente e ai poveri, nell’economia, dice che, è doveroso trovare un nuovo equilibrio tra agricoltura, industrie e servizi, affinché lo sviluppo sia sostenibile e non manchino alimenti ne risorse naturali fondamentali come acqua e aria a nessun uomo, esse infatti sono beni universali: “Inoltre, malgrado la crisi, consta ancora che in Paesi di antica industrializzazione si incentivino stili di vita improntati ad un consumo insostenibile, che risultano anche dannosi per l’ambiente e per i poveri. Occorre puntare, allora, in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali (cfr Enc. Caritas in veritate, 27). E’ fondamentale per questo coltivare e diffondere una chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide più complesse del tempo presente; educarsi tutti ad un consumo più saggio e responsabile; promuovere la responsabilità personale insieme con la dimensione sociale delle attività rurali, fondate su valori perenni, quali l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro. Non pochi giovani hanno già scelto questa strada; anche diversi laureati tornano a dedicarsi all’impresa agricola, sentendo di rispondere così non solo ad un bisogno personale e familiare, ma anche ad un segno dei tempi, ad una sensibilità concreta per il bene comune”.
Luego es Papa señala que es necesario cambiar los estilos de vida que implican un consumo insostenible, dañoso para el ambiente y para los pobres, en la economía es un deber encontrar un nuevo equilibrio entre agricultura, industria, y servicios, con el fin de que el desarrollo sea sostenible y no faltan alimentos ni recursos naturales fundamentales como agua y aire, pues son universales: “Además, a pesar de la crisis, consta aún que en los países de antigua industrialización se incentivan estilos de vida marcados por un consumo insostenible, que resultan también dañinos para el ambiente y para los pobres. Es necesario apuntar, por tanto, de forma verdaderamente concertada, sobre un nuevo equilibrio entre agricultura, industria y servicios, para que el desarrollo sea sostenible, no falte a nadie el pan y el trabajo, y el aire, el agua y los demás recursos primarios sean preservados como bienes universales (cfr Enc. Caritas in veritate, 27). Es fundamental para esto cultivar y difundir una clara conciencia ética a la altura de los desafíos más complejos del tiempo presente; educarse todos a un consumo más sabio y responsable; promover la responsabilidad personal junto con la dimensión social de las actividades rurales, fundadas en valores perennes, como la acogida, la solidaridad, en compartir el cansancio en el trabajo. No pocos jóvenes han elegido ya este camino; también muchos licenciados vuelven a dedicarse a la empresa agrícola, sintiendo responder así no solo a una necesidad personal y familiar, sino también a un signo de los tiempos, a una sensibilidad concreta por el bien común”.
Il Sommo Pontefice ha rinnovato la sua vicinanza alle popolazioni di Haiti, che, soffrono ora per una grave epidemia di colera dopo un terribile terremoto, e continua con queste parole: “Incoraggio tutti coloro che si stanno prodigando per questa nuova emergenza e, mentre assicuro il mio particolare ricordo nella preghiera, faccio appello alla Comunità internazionale, affinché aiuti generosamente quelle popolazioni”.
El Sumo Pontífice ha renovado su cercanía a las poblaciones de Haití, que sufren ahora de por una grave epidemia de cólera después de un terrible terremoto, continúa con estas palabras: “Animo a todos aquellos que se están prodigando por esta nueva emergencia y, mientras aseguro mi particular recuerdo en la oración, hago un llamamiento a la Comunidad internacional, para que ayude generosamente a esas poblaciones”.
Lunedì scorso, 15 novembre 2010, Benedetto XVI ricevendo in udienza in Vaticano una rappresentanza dei Maestri di sci italiani, accompagnata dal Ministro degli Esteri Franco Frattini, ha sottolineato che lo sport può diventare una scuola di “valori umani e cristiani”. Ha segnalato che i presenti ripresentavamo “gli educatori sportivi che insegna i valori umani e spirituali utili per affrontare i temi della vita”.
Nel suo discorso il Papa ha espresso che “praticato con passione e senso etico, lo sport, oltre che esercitare ad un sano agonismo, diventa scuola per apprendere e approfondire valori umani e cristiani”.
Il Pontefice ha proseguito:“Mediante l’attività sportiva la persona comprende meglio che il suo corpo non può essere considerato un oggetto, ma che, attraverso la corporeità, esprime se stessa ed entra in relazione con gli altri”.
“In tal modo – ha aggiunto–, l’equilibrio tra la dimensione fisica e quella spirituale porta a non idolatrare il corpo, ma a rispettarlo, a non farne uno strumento da potenziare a tutti i costi, utilizzando magari anche mezzi non leciti”.
Il Papa ha detto che da una parte “i progressi nell’ambito scientifico e tecnologico danno all’uomo la possibilità di intervenire e manipolare la natura”, dall'altra c'è sempre il rischio “di volersi sostituire al Creatore e di ridurre il creato quasi a un prodotto da usare e consumare”.
El lunes pasado, 15 de noviembre de 2010, Benedicto XVI en la Audiencia en el Vaticano, con una representación de maestros italianos de esquí, acompañada por el Ministro del Exterior, Franco Frattini, ha subrayado que el deporte puede convertirse en una escuela de “valores humanos y cristianos”. Ha señalado que los presentes representaban “los educadores deportivos que enseñan valores humanos y espirituales útiles para afrontar los demás de la vida”.
En su discurso el Papa ha expresado que “practicado con pasión y sentido ético, el deporte, además de ejercitar en un sano egoísmo, se convierte en escuela para aprender y profundizar valores humanos y cristianos”.
El Pontífice prosiguió: “mediante la actividad deportiva, la persona comprende mejor que su cuerpo no puede ser considerado un objeto, sino que, a través de la corporeidad, se expresa a sí misma y entra en relación con los demás”.
“De este modo, el equilibrio entre la dimensión física y la espiritual lleva a no idolatrar el cuerpo, sino a respetarlo, a no hacer de él un instrumento que potenciar a todo coste, utilizando incluso medios ilícitos”.
El Papa dijo que por una parte los progresos científicos y tecnológicos dan al hombre la posibilidad de intervenir y manipular la naturalesza, por otra parte existe siempre el riesgo de querer sustituir al Creador y de reducir lo creado casi a un producto para usar y consumir.
Fonte, Fuente: Zenit
Cara Mirta che post! molto interessante c'è solo da sperare che gli uomini della terra lo mettono in pratica... Quanti sprechi un tutte le direzioni mentre quanta gente muore di fame...
RispondiEliminaGrazie di aver pubblicato questo posto.
Con sincero affetto ti abbraccio fortemente,
Tomaso
Ciao Mirta, piacere di conoscerti, grazie di essere passata dal mio blog. Il tuo post è un augurio di Buon Natale per tutti gli uomini di buona volontà. A presto un abbraccio Rita
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