Mi querida Paulita (4) Niños Santos- Bambini Santi

( Continuo ad aiutare la mia nipotina a fare la prima comunione -Continúo ayudando a mi ahijadita a prepararse para hacer la primera comunión)





(Paulita y todos mis sobrinos- Paulita e tutti i miei nipotini)

Querida Paula:

Hoy en el día de Corpus Christi, te dejo la última de esta serie de notas, para acompañarte el día 7 de agosto, en tu Primera Comunión.

Que tengas un hermoso encuentro con Jesús, recíbelo con mucha fe y amor.

Yo te acompañaré con mi corazón  y oraciones.

Muchas bendiciones

NIÑOS SANTOS - BAMBINI SANTI

SAN TARSICIO, muerto el año 258, es el niño mártir de la Eucaristía, y el patrón de los monaguillos y de los niños de la adoración nocturna. Tenía unos 11 años, cuando le encargaron que llevara la comunión a los encarcelados, pero unos compañeros suyos, al querer descubrir lo que llevaba con tanto cuidado, lo mataron. No lograron arrebatarle su tesoro, pues un soldado, que era ya catecúmeno y lo conocía, pudo llegar en el último momento y trasladó su cadáver a las catacumbas de san Calixto. El Papa san Dámaso escribió de Tarsicio unos versos inmortales: Queriendo a san Tarsicio, de Cristo el sacramento arrebatar, su tierna vida prefirió entregar, antes que los misterios celestiales.

San Tarsicio (o Tarcisio) di Roma Martire

E’ il protomartire dell’Eucaristia, accolito della Chiesa di Roma, fu martirizzato in giovane età mentre portava le Sacre Specie ai cristiani in carcere per la comunione, scoperto, strinse al petto l’Eucaristia, per non farla cadere in mani profane, ma non riuscendo a strappargliela, fu ucciso dai carnefici esasperati e feroci come cani rabbiosi.

Queste notizie si rilevano dall’unica fonte storica esistente, cioè l’epigrafe posta da papa Damaso sul suo sepolcro, riprese successivamente da altri studiosi e inserite nel ‘Martirologio Romano’ fissando la sua morte al 15 agosto del 257 d.C.

Il suo corpo fu dapprima sepolto insieme a papa Stefano nel Cimiterio Callisti sulla via Appia; secondo altri autori esso fu trasferito nella cosiddetta Cella Tricora in un sarcofago insieme a papa Zefirino.

Nel 767 papa Paolo I lo portò nella basilica di s. Silvestro in Capite insieme ad altri corpi di martiri;Anche qui ebbe alcune traslazioni in cui l’ultima è del 1596 ove le reliquie furono poste sotto l’altare maggiore.

Il culto a s. Tarsicio riprese maggior vigore nell’800 in seguito alla pubblicazione del romanzo Fabiola di Wiseman (Londra, 1855) che rese attraente la figura del coraggioso adolescente.

A Roma nel 1939 gli venne dedicata una chiesa al IV miglio, opera dell’architetto Rossi.

Una sua statua, scolpita da A. Falguière, è conservata al Louvre di Parigi.

In molte chiese di Roma vi sono quadri, statue, pale d’altare che lo raffigurano, infine una bella statua si trova nella chiesa di s. Lorenzo in Faenza.

LA BEATA IMELDA LAMBERTINI sintió, desde muy pequeña, un inmenso amor a Jesús Eucaristía y deseaba recibir la comunión lo antes posible. Sus padres la llevaron a vivir con las religiosas del convento de dominicas de Santa María Magdalena de Valdipietra de Bologna (Italia) y, cada vez que las religiosas se acercaban a comulgar, ella sentía unos vivos deseos de recibir a su amigo Jesús. (Sabes Paulita que he estado en una Iglesia en Bologna cerca de la Facultad de Derecho en la calle Belmeloro donde hai una imagen de esta Beata y estampitas que se pueden tomar y llevarlas a casa)

El 10 de mayo de 1333, fiesta de la Ascensión del Señor, la Comunidad estaba oyendo la santa misa. Al terminar la misa las hermanas se retiraron y ella se quedó sola para seguir orando. Pero, entonces, ocurrió un prodigio que vio una religiosa que entró a la iglesia. Una hostia blanca y brillante aparecía suspendida encima de la cabeza de Imelda. Inmediatamente, llamaron a un sacerdote que tomó la hostia y la colocó en una patena. El sacerdote interpretó el suceso como que el Señor quería que Imelda, que tanto lo deseaba, pudiera comulgar y le dio la hostia en comunión. En ese momento, se sintió tan encendida de amor a su Señor que se quedó en éxtasis del que nunca más volvió, pues murió ese mismo día. Tenía 11 años.

Muchas personas comenzaron, inmediatamente después de su muerte a invocarla como a una santa. Su cuerpo incorrupto se conserva en la iglesia de san Segismundo de Bologna. Fue beatificada por el Papa León XII en 1826.

En 1922 se fundó una Comunidad religiosa de dominicas de la beata Imelda, que tiene como carisma propagar el amor a la Eucaristía por medio de la adoración perpetua. El Papa Pío X en 1908 la nombró patrona de los niños que hacen la primera comunión.

Beata Imelda Lambertini

Quella di Imelda Lambertini, al secolo Maria Maddalena, è una vicenda che si iscrive nel capitolo della santità dei bambini e degli adolescenti. Nata a Bologna intorno al 1320, morì nel monastero domenicano di Santa Maria Maddalena in Val di Pietra nel 1333, quindi a soli 13 anni circa. Era entrata nel monastero ancora bambina, desiderosa di ricevere l'Eucaristia. Ciò avvenne per via miracolosa, come attesta la tradizione. Questo prodigio l'ha resa modello di devozione eucaristica. Fu Papa Leone XII a confermare nel 1826 il culto della beata.

Della vita di Imelda non si sa quasi niente, tranne il famoso miracolo eucaristico che la vide protagonista; come è noto, ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso in quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio, che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata.

La vigilia dell’Ascensione, il 12 maggio 1333, stava in Cappella partecipando con le suore e le altre educande alla celebrazione della Messa, arrivata alla Comunione Imelda inginocchiata al suo posto pregava fervidamente, desiderando nel suo intimo di ricevere Gesù, quando una particola si staccò dalla pisside tenuta in mano dal celebrante e volò verso la bambina, tutti i presenti poterono vederla, allora il sacerdote accostatosi la prese e gliela mise fra le labbra.

Subito dopo raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini spirò in un’estasi d’amore, a quasi 13 anni. Le sue spoglie furono racchiuse in un artistico sepolcro di marmo con un’iscrizione e si cominciò a recitare in suo onore un’antifona.

LA BEATA LAURA VICUÑA (1891-1904), recibió a los 10 años la primera comunión y a los doce años obtuvo el permiso de su confesor para ofrecer su vida por la conversión de su madre, que en el mismo día de sus funerales retornó a los sacramentos. Amó entrañablemente a Jesús y lo visitaba frecuentemente en la iglesia.

Esta joven chilena vino con su madre y su hermana a nuestra zona en 1899, huyendo de la guerra civil de su país y del hambre en que las había sumido la muerte de su padre. La familia fue a vivir a la estancia Quilquihué en Junín de los Andes, pasando su madre con el tiempo a convivir con el dueño de la estancia, Don Manuel Mora.

Las hermanas se educaron en el Colegio Salesiano María Auxiliadora como pupilas.

Ya adolescente en visita a la estancia es abordada por su padastro y al ser rechazado decide hacerla dormir a la intemperie y dejar de pagar la escuela, Laura decide ofrecer la vida por la conversión de su madre.

Un día, y recordando la frase de Jesús: "No hay muestra de amor más grande que dar la vida por sus amigos", Laura opta por entregar su vida a cambio de la salvación de su madre. Este ruego fue escuchado y a los pocos meses cayó enferma, empeorando su salud conforme avanzaba la enfermedad.

Ese invierno se enferma y para acompañarla la madre decide mudarse a Junin. Mora indignado por perder a ambas mujeres golpea a Laura quien le dice a su madre en su lecho de muerte que ella ofreció su vida a Jesús para que ella abandone a Mora y se convierta. La madre promete cumplir su deseo, muriendo la niña antes de sus trece años.

Desde 1937 hasta 1958, sus restos descansaron en el cementerio ubicado sobre Avenida Necochea. Luego fueron trasladados a Bahía Blanca, donde se encuentran actualmente.

Beata Laura Vicuna

Laura Vicuna nacque a Santiago del Cile nel 1891. Rimasta orfana di padre all'età di due anni, si trasferì con la mamma in Argentina, dove frequentava il collegio delle Suore Salesiane. Morì giovanissima il 22 gennaio 1904, dopo essere diventata la bambina più generosa e simpatica di tutta la scuola. Simpatica ma anche energica quanto bastò per fronteggiare con coraggio le insidie violente che un maniaco le tendeva. La sua figura impressiona per la straordinaria determinazione che questa bambina sapeva esprimere, pronunziando con fermezza il suo proposito: "la morte ma non peccati". E' un invito a riflettere come i bambini sappiano talora essere radicali nelle loro scelte, e come in particolare la bambine custodiscono tesori spesso ignorati. Laura fu beatificata da Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988. La sua salma è venerata nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bahía Blanca, in Argentina.

Il giorno della prima Comunione scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli del santo allievo di don Bosco, Domenico Savio: “O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio”.

Con questi propositi Laura si abbandonò totalmente al Signore pur di ottenere la conversione di sua madre

Il 22 gennaio ricevette il Viatico e quella sera fece chiamare la madre per trasmetterle il suo grande sogno: “Mamma, io muoio! Io stessa l’ho chiesto a Gesù. Sono quasi due anni che gli ho offerto la vita per te, per ottenere la grazia del tuo ritorno alla fede. Mamma, prima della morte non avrò la gioia di vederti pentita?”. Questa le promise allora di cambiare completamente vita. Laura potè allora spirare serenamente dopo aver pronunciato queste ultime gioiose parole: “Grazie, Gesù! Grazie, Maria! Ora muoio contenta!”

In occasione del funerale la mamma tornò ad accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia.

La tomba di Laura è collocata nella cappella del Collegio Maria Ausiliatrice di Bahia Blanca, in Argentina, dove è metà di pellegrinaggi in particolare per le popolazioni cilena ed argentina

.

ANTONIETTA MEO, llamada Nennolina, murió a los seis años en 1937. Le escribió a Jesús 162 cartas. Sus cartas a Jesús han sido publicadas en dos libros Carissimo Dio Padre de Editorial Vaticana y las cartas de Nennolina de la Editorial San Pablo. En 1934 se enfermó gravemente y ofrecía sus sufrimientos a Jesús por los demás. Un día, después de la comunión, le dijo a Jesús que prefería morir antes de cometer un solo pecado mortal. Cuando su madre la llevaba a la iglesia, se arrodillaba con las manos juntas delante del sagrario. El 25 de diciembre de 1936 hizo su primera comunión con tanto fervor que los que la vieron creyeron que estaba en éxtasis, contemplando al divino Jesús.

Veamos una de las tantas cartas de Nennolina: Querido Jesús, estoy tan, tan contenta de que hayas venido a mi corazón que deseo que nunca te vayas de mi corazón y te quedes siempre conmigo. Jesús, te quiero tanto que me quiero abandonar en tus brazos para que hagas de mí lo que Tú quieras. Oh Jesús amoroso, dame almas, dame muchas almas. Te quiero tanto que te doy mi corazón. Saludos y besos de tu querida Antonietta.

Venerabile Antonietta (Nennolina) Meo Fanciulla

Antonietta Meo, detta familiarmente “Nennolina”, viene alla luce a Roma il 15 dicembre 1930, in una famiglia di solidi principi morali e religiosi. È una bambina vivace ed allegra, con una gran voglia di giocare. Un giorno si fa male sbattendo il ginocchio su un sasso, nel giardino dell’asilo. Il dolore non passa, i medici diranno: “osteosarcoma”. Si dovrà amputare la gamba. Una lunga via crucis negli ospedali fino alla morte, fra atroci dolori, nel luglio 1937, a soli sei anni e mezzo. Nennolina ha lasciato un diario e più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. Ora si attende che la Santa Sede - al termine del complesso iter introdotto alcuni anni fa presso il Vicariato di Roma - si pronunci favorevolmente sulla santità di questa giovanissima serva di Dio elevandola alla gloria degli altari. Nennolina diventerebbe in questo modo la più giovane santa, non martire, della storia della Chiesa. E’ stata dichiarata "Venerabile" da Papa Benedetto XVI in data 17 dicembre 2007.

In una sua letterina promette di mandare tanti gigli dal Paradiso ossia tante grazie. Un'altra espressione che va ricordata è il suo desiderio di essere "la lampada che arde davanti al Tabernacolo giorno e notte"; e vi è riuscita.

Dio l' ha subito esaudita, ha approfittato di questo fiore che si è donato e in lei ha trovato il suo compiacimento. Gesù cerca degli adoratori! Adoratori vuol dire uomini e donne che sono disposti a riconoscerla a farsi strumento del suo amore. Nennolina è stata uno strumento, una matita nelle mani di Dio, come ci diceva la Beata Teresa di Calcutta. O bambina di Gesù, aiutaci ad essere piccoli! Tu ci hai mostrato di quali "piccoli"

SANTO DOMINGO SAVIO (1842-1857), desde pequeño, su madre le enseñó a amar a Jesús Eucaristía y a mandarle besos al sagrario. Desde los cinco años, ayudaba al párroco como monaguillo en las misas. Y deseaba tanto hacer la primera comunión para recibir a Jesús, que, a pesar de que la costumbre era esperar hasta los doce años, el párroco le permitió hacerla a los siete años... Para él fue un día muy feliz e hizo el propósito de confesar y comulgar todas las veces que pudiera y de morir antes que pecar.

Para realizar sus estudios, debía caminar cada día cuatro kilómetros cuatro veces al día. Un día, un campesino le preguntó si no tenía miedo de andar solo. Él el respondió: No estoy solo, tengo conmigo a mi ángel custodio.

Cuando Don Bosco lo recibió en el Oratorio, fue un joven ejemplar que trataba siempre de poner paz entre los que se peleaban. Y siempre le pedía a don Bosco que le ayudara a ser santo, pues esa era su meta y su ideal. Para ello centraba su vida en la Eucaristía. En una ocasión, terminada la misa, todos fueron a tomar desayuno y, después, a estudiar. A la hora de la comida, preguntaron dónde estaba Domingo y lo buscaron. Lo encontraron detrás del altar de la iglesia, inmóvil, como en éxtasis. Había estado orando desde la misa hasta las dos de la tarde. Murió a los 15 años y fue canonizado el 13 de junio de 1954, siendo un modelo y ejemplo para todos los muchachos de su edad.

San Domenico Savio

Ancora bambino decise quale sarebbe stato il suo progetto di vita: vivere da vero cristiano. Tale desiderio venne accentuato dall’ascolto di una predica di don Bosco, dopo la quale decise di divenire santo. Da questo momento, infatti la sua esistenza fu piena d’amore e carità verso il prossimo, cercando in occasione di dare l’esempio. Nel 1856 fondò la Compagnia dell’Immacolata e poco più tardi morì, lasciando un valido e bel ricordo della sua persona ai giovani cristiani. A sette anni è ammesso alla prima Comunione, cosa rarissima ai suoi tempi. Con il cuore in festa fissa quattro propositi come quattro rampe da atleta

per salire alle vette di Dio, da rocciatore di sesto grado:

“Mi confesserò e comunicherò sovente;

voglio santificare le feste;

i miei amici saranno Gesù e Maria;

la morte ma non peccati”.

Gesù dunque è per lui l’amico, l’Amico per eccellenza, l’Amico che gli riscalda il cuore, lo innamora, lo spinge al sacrificio, fino alla morte se Lui lo vuole. È come dire: “Quanto ho di più caro al mondo è Gesù Cristo”. Il suo cuore e la sua vita, Domenico li dona a Gesù solo. Va a scuola a costo di fatica: una quindicina di chilometri ogni giorno, a piedi, per strade insicure. Gli domandano se non ha paura. Risponde: “Macché paura! Io non sono solo. Ho l’Angelo custode che mi accompagna”. Una mattina d’inverno a scuola, mentre si attende il maestro (un buon prete di nome Don Cugliero), i compagni riempiono la stufa di sassi e di neve. Al maestro irato, i ragazzini dicono: “È stato Domenico”. Lui non si scolpa e il maestro lo punisce severamente, mentre gli altri sghignazzano. All’indomani però, la verità si viene a sapere e l’insegnante gli domanda: “Perché non mi hai detto che eri innocente?”. Risponde Domenico: “Quel tale, già colpevole di altre mancanze, sarebbe stato cacciato da scuola. Io pensavo di essere perdonato. E poi pensavo a Gesù... anche Lui è stato castigato ingiustamente...”.

La misma Jacinta (vidente de Fátima) tenía un amor inmenso a Jesús Eucaristía. Dice Lucía: En una ocasión, le llevé una estampa que tenía el sagrado cáliz con una hostia. Se fijó en él, lo besó y, radiante de alegría, decía: “Es Jesús escondido. ¡Lo amo tanto! ¡Quién me diera recibirlo en la iglesia! ¿En el cielo no se comulga? Si se comulga, yo comulgo todos los días. Si el ángel fuese al hospital a llevarme otra vez la sagrada comunión, ¡qué contenta quedaría!”.

Cuando, a veces, yo volvía de la iglesia y entraba en su casa, me preguntaba: ¿Comulgaste? Si yo le decía que sí, me decía: Llégate aquí bien cerca de mí, que tienes en tu corazón a Jesús escondido. No sé como es, pero siento a Nuestro Señor dentro de mí y comprendo lo que me dice, aunque no lo veo ni lo oigo, pero es tan bueno estar con Él. El ángel de Portugal , al darles la comunión en la tercera aparición en 1916, les enseñó la siguiente oración: Santísima Trinidad, Padre, Hijo y Espíritu Santo. Te adoro profundamente y te ofrezco el preciosísimo cuerpo, sangre, alma y divinidad de Jesucristo, presente en todos los sagrarios de la tierra en reparación de los ultrajes, sacrilegios e indiferencias con que es ofendido. Y por los méritos infinitos de su Sacratísimo Corazón y del Corazón Inmaculado de María, te pido la conversión de los pobres pecadores.

Vegenti di Fatima. L’Angelo dell’Eucaristia

Terza apparizione dell'Angelo

             Mesi dopo, a settembre od ottobre 1916, nuovamente l'inviato celeste scese con un messaggio, ancora più sublime, alla grotta del Cabeço, luogo della prima apparizione.

            "Appena vi giungemmo, cominciammo a ripetere la preghiera dell'Angelo in ginocchio, con i volti a terra: Dio Mio, Credo, adoro, spero e vi amo, ecc. Non so quante volte avevamo ripetuto questa preghiera, quando vedemmo che su di noi brillava una luce sconosciuta. Ci alzammo per vedere cosa succedesse e vedemmo l'Angelo con un calice nella mano sinistra e sospesa su di esso un'Ostia, da cui cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l'Ostia sospesi in aria, si prostrò a terra vicino a noi e ripeté tre volte la preghiera:

            - Trinità santissima, Padre, Figliolo e Spirito Santo, vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.

            Poi sollevandosi prese di nuovo in mano il calice e l'Ostia, e diede a me l'Ostia e ciò che conteneva il calice lo diede da bere a Giacinta e a Francesco, dicendo nello stesso tempo:

            - Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiati dagli uomini ingrati. Riparate i loro delitti e consolate il vostro Dio.

            Di nuovo si prostrò a terra e ripeté con noi altre tre volte la stessa preghiera: Trinità santissima, ecc. e scomparve."

Ahora Paula, terminando esta serie de cartas, te deseo un gran encuentro con Jesús el próximo 7 de agosto, yo estaré al  lado tuyo con el corazón y mis oraciones.

Te dejo esta oración para que la aprendas de memoria y se la digas a Jesús cuando lo recibas ese día y todas las veces que comulgues.

Alma de Cristo (San Ignacio de Loyola)

Alma de Cristo, santifícame.

Cuerpo de Cristo, sálvame.

Sangre de Cristo, embriágame.

Agua del costado de Cristo, lávame.

Pasión de Cristo, confórtame.

¡Oh, buen Jesús!, óyeme.

Dentro de tus llagas, escóndeme.

No permitas que me aparte de Ti.

Del enemigo, defiéndeme.

En la hora de mi muerte, llámame.

Y mándame ir a Ti.

Para que con tus santos te alabe.

Por los siglos de los siglos. Amén.

Impariamo a memoria questa mirabile preghiera da recitare ogni volta che riceviamo l'eucaristia

"Anima di Cristo, santificami.

Corpo di Cristo, salvami.

Sangue di Cristo, inebriami.

Acqua del costato di Cristo, lavami.

Passione di Cristo, confortami.

O buon Gesù, esaudiscimi.

Dentro le tue ferite nascondimi.

Non permettere che io mi separi da te.

Dal nemico maligno difendimi.

Nell'ora della mia morte chiamami.

Comandami di venire a te,

perché con i tuoi Santi io ti lodi.

nei secoli dei secoli. Amen."

Pauly te dejo también está película para que la veas, se llama "El hombre que hacía milagros"
http://es.gloria.tv/?media=100892