LA LIBERTÀ DELL'UOMO
363. Che cos'è la libertà?
1730-1733
1743-1744
È il potere donato da Dio all'uomo di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stesso azioni deliberate. La libertà caratterizza gli atti propriamente umani. Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. La libertà raggiunge la propria perfezione quando è ordinata a Dio, sommo Bene e nostra Beatitudine. La libertà implica anche la possibilità di scegliere tra il bene e il male. La scelta del male è un abuso della libertà, che conduce alla schiavitù del peccato.
364. Quale relazione esiste tra libertà e responsabilità?
1734-1737
1745-1746
La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti nella misura in cui sono volontari, anche se l'imputabilità e la responsabilità di un'azione possono essere sminuite e talvolta annullate dall'ignoranza, dall'inavvertenza, dalla violenza subita, dal timore, dagli affetti smodati, dalle abitudini.
365. Perché ogni uomo ha diritto all'esercizio della libertà?
1738
1747
Il diritto all'esercizio della libertà è proprio d'ogni uomo, in quanto è inseparabile dalla sua dignità di persona umana. Pertanto tale diritto va sempre rispettato, particolarmente in campo morale e religioso, e deve essere civilmente riconosciuto e tutelato nei limiti del bene comune e del giusto ordine pubblico.
366. Come si colloca la libertà umana nell'ordine della salvezza?
1739-1742
1748
La nostra libertà è indebolita a causa del primo peccato. L'indebolimento è reso più acuto dai peccati successivi. Ma Cristo «ci ha liberati perché restassimo liberi» (Gal 5, 1). Con la sua grazia lo Spirito Santo ci conduce alla libertà spirituale, per farci suoi liberi collaboratori nella Chiesa e nel mondo.
367. Quali sono le fonti della moralità degli atti umani?
1749-1754
1757-1758
La moralità degli atti umani dipende da tre fonti: dall'oggetto scelto, ossia un bene vero o apparente; dall'intenzione del soggetto che agisce, e cioè dal fine per cui egli compie l'azione; dalle circostanze dell'azione, ivi comprese le conseguenze.
368. Quando l'atto è moralmente buono?
1755-1756
1759-1760
L'atto è moralmente buono quando suppone ad un tempo la bontà dell'oggetto, del fine e delle circostanze. L'oggetto scelto può da solo viziare tutta un'azione, anche se l'intenzione è buona. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene. Un fine cattivo può corrompere l'azione, anche se il suo oggetto, in sé, è buono. Invece un fine buono non rende buono un comportamento che per il suo oggetto è cattivo, in quanto il fine non giustifica i mezzi. Le circostanze possono attenuare o aumentare la responsabilità di chi agisce, ma non possono modificare la qualità morale degli atti stessi, non rendono mai buona un'azione in sé cattiva.
369. Vi sono atti che sono sempre illeciti?
1756
1761
Vi sono atti, la cui scelta è sempre illecita a motivo del loro oggetto (ad esempio la bestemmia, l'omicidio, l'adulterio). La loro scelta comporta un disordine della volontà, cioè un male morale, che non può essere giustificato con il ricorso ai beni che eventualmente ne potrebbero derivare.
LA LIBERTAD DEL HOMBRE
363. ¿Qué es la libertad?
1730-1733
1743-1744
1743-1744
La libertad es el poder dado por Dios al hombre de obrar o no obrar, de hacer
esto o aquello, de ejecutar de este modo por sí mismo acciones deliberadas. La
libertad es la característica de los actos propiamente humanos. Cuanto más se
hace el bien, más libre se va haciendo también el hombre. La libertad alcanza
su perfección cuando está ordenada a Dios, Bien supremo y Bienaventuranza
nuestra. La libertad implica también la posibilidad de elegir entre el bien y
el mal. La elección del mal es un abuso de la libertad, que conduce a la
esclavitud del pecado.
364. ¿Qué relación hay entre libertad y responsabilidad?
1734-1737
1745-1746
1745-1746
La libertad hace al hombre responsable de sus actos, en la medida en que éstos
son voluntarios; aunque tanto la imputabilidad como la responsabilidad de una
acción pueden quedar disminuidas o incluso anuladas a causa de la ignorancia,
la inadvertencia, la violencia soportada, el miedo, los afectos desordenados y
los hábitos.
365. ¿Por qué todo hombre tiene derecho al ejercicio de su
libertad?
1738
1747
1747
El derecho al ejercicio de la libertad es propio de todo hombre, en cuanto
resulta inseparable de su dignidad de persona humana. Este derecho ha de ser
siempre respetado, especialmente en el campo moral y religioso, y debe ser
civilmente reconocido y tutelado, dentro de los límites del bien común y del
justo orden público.
366. ¿Dónde se sitúa la libertad humana en el orden de la
salvación?
1739-1742
1748
1748
Nuestra libertad se halla debilitada a causa del pecado original. El
debilitamiento se agrava aún más por los pecados sucesivos. Pero Cristo «nos
liberó para ser libres» (Ga 5, 1). El Espíritu Santo nos conduce con su
gracia a la libertad espiritual, para hacernos libres colaboradores suyos en
la Iglesia y en el mundo.
367. ¿Cuál es la fuente de moralidad de los actos humanos?
1749-1754
1757-1758
1757-1758
La moralidad de los actos humanos depende de tres fuentes: del objeto elegido,
es decir, un bien real o aparente; de la intención del sujeto que actúa, es
decir, del fin por el que lleva a cabo su acción; y de las circunstancias de
la acción, incluidas las consecuencias de la misma.
368. ¿Cuándo un acto es moralmente bueno?
1755-1756
1759-1760
1759-1760
El acto es moralmente bueno cuando supone, al mismo tiempo, la bondad del
objeto, del fin y de las circunstancias. El objeto elegido puede por sí solo
viciar una acción, aunque la intención sea buena. No es lícito hacer el mal
para conseguir un bien. Un fin malo puede corromper la acción, aunque su
objeto sea en sí mismo bueno; asimismo, un fin bueno no hace buena una acción
que de suyo sea en sí misma mala, porque el fin no justifica los medios. Las
circunstancias pueden atenuar o incrementar la responsabilidad de quien actúa,
pero no puede modificar la calidad moral de los actos mismos, porque no
convierten nunca en buena una acción mala en sí misma.
369. ¿Hay actos que son siempre ilícitos?
1756-1761
Hay actos cuya elección es siempre ilícita en razón de su
objeto (por ejemplo, la blasfemia, el homicidio, el adulterio). Su elección
supone un desorden de la voluntad, es decir, un mal moral, que no puede ser
justificado en virtud de los bienes que eventualmente pudieran derivarse de
ellos.
Una buena catequesis sobre la libertad y la moralidad.Besotes
RispondiEliminaHOLA RITA: SIEMPRE ES UN PLACER VISITAR TU CASA, TAN LLENA DE LUZ.BESOS.-
RispondiEliminaCara Mirta,sono belli questi passaggi sulla libertà,fanno riflettere!
RispondiEliminaTi auguro una serena settimana!
Grazie per le tue visite sempre gradite!
Baci,
Letizia.
ciao... interessante... la libertà ... la libertà solo con la presenza interiore rivolta verso il cielo ... ciao..luigina
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti!!
RispondiEliminaUn gran abrazo a todos!!