Inenarrabile è la nascita del Verbo, sia eterna che nel tempo.
3. Crediamo anche in Gesù Cristo suo Figlio, nostro Signore Dio vero da Dio vero, Figlio Dio del Padre Dio, però non due dèi perché egli e il Padre sono una cosa sola 5; e questo lo insinua al suo popolo già per mezzo di Mosè, quando dice: Ascolta, Israele, i comandi della vita; il Signore tuo Dio è un Dio solo 6.
Ma se tu cerchi di comprendere come l'eterno Figlio sia nato senza
tempo dall'eterno Padre, te ne dissuade il profeta Isaia che dice: Chi potrà narrare la sua generazione? 7.
Perciò come Dio sia nato da Dio tu non sei in grado né di pensarlo né
di esprimerlo; solo di credere ti è permesso, perché possa essere salvo,
secondo quanto dice l'Apostolo: Chi si accosta a Dio deve credere che egli esiste e che ricompenserà coloro che lo cercano 8.
Se invece desideri conoscere la sua nascita secondo la carne, che egli
assunse benignamente per la nostra salvezza, ascolta e credi che egli nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine. Per quanto anche questa sua nascita chi la potrà narrare?
Chi infatti potrà apprezzare adeguatamente un Dio che per gli uomini è
voluto nascere uomo, una Vergine che lo concepì senza seme virile, che
lo partorì senza corruzione e che dopo il parto rimase nella sua
integrità? Infatti il Signore nostro Gesù Cristo si degnò di entrare
nell'utero della Vergine, riempì immacolato le membra della donna, senza
corromperla la rese madre, quando fu formato ne uscì da se stesso e
rinchiuse ancora integre le viscere materne. In tal modo arricchì colei
da cui si degnò di nascere con l'onore della maternità e con la santità
della verginità. Questo chi mai lo potrebbe comprendere? Chi narrare? E
quindi anche questa generazione chi potrà narrarla? Qual mente
arriverebbe a pensare, quale lingua ad esprimere non solo che in
principio era il Verbo che non ha nessun principio nel nascere, ma anche
che il Verbo si è fatto carne 9,
scegliendo una vergine per farsela madre, facendola madre pur
conservandola vergine? Figlio di Dio non concepito da nessuna madre,
figlio dell'uomo senza il seme d'un padre, che nel venire ha portato a
una donna la fecondità, senza con questo toglierle l'integrità? Che è
mai questo? Chi lo potrà dire? Ma anche chi tacere? E questa è la
meraviglia: non siamo in grado di descriverlo, ma neanche possiamo
tacerlo; ad alta voce annunciamo cose che, pensando, non riusciamo a
comprendere. Davvero non sappiamo esaltare un dono cosi grande di Dio,
perché siamo troppo piccoli per descriverne la grandezza; eppure siamo
costretti ad esaltarlo, perché tacendo non restiamo ingrati. Ma grazie a
Dio ciò che non può essere adeguatamente espresso può essere con
sicurezza creduto.
Mirabile nascita di Cristo attraverso la fede di Maria.
4. Perciò crediamo in Gesù Cristo nostro Signore nato da Spirito Santo e da Maria Vergine. La
Vergine Maria partorì credendo quel che concepì credendo. Infatti
quando le fu promesso il figlio, essa domandò come questo sarebbe
successo, dato che non conosceva uomo (e naturalmente le era noto quale
fosse il solo modo di conoscere e partorire, ossia che l'uomo nasce
dall'unione del maschio e della femmina, modo che essa non aveva
sperimentato, ma che aveva appreso dalla normale frequentazione delle
altre donne). E l'angelo le rispose: Lo Spirito Santo scenderà su di
te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo; colui dunque
che nascerà da te sarà santo e chiamato Figlio di Dio. E dopo che l'angelo ebbe detto così, essa, piena di fede e concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, rispose: Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola 10.
Ossia avvenga la concezione nella vergine senza seme di uomo; nasca da
Spirito Santo e da una donna integra colui per il quale integra possa
rinascere da Spirito Santo la Chiesa. Il santo che nascerà dalla parte
umana della madre senza l'apporto umano del padre si chiami Figlio di
Dio; colui che è nato da Dio Padre senza alcuna madre, doveva in modo
meraviglioso diventar figlio dell'uomo, e cosi, nato in quella carne,
poté uscire piccolo attraverso viscere chiuse, e grande, risuscitato,
poté entrare attraverso porte chiuse. Sono cose meravigliose, perché
divine; indescrivibili, perché inscrutabili; non è in grado di spiegarlo
la bocca dell'uomo, perché non è in grado di esprimerlo il cuore
dell'uomo. Maria credette e in lei quel che credette si avverò. Crediamo
anche noi, perché quel che si avverò possa giovare anche a noi. Per
quanto infatti anche questa nascita sia ammirabile, tuttavia, o uomo, tu
puoi pensare che cosa il tuo Dio si è fatto per te, il Creatore per la
creatura; il Dio che è sempre in Dio, l'Eterno che vive con l'Eterno, il
Figlio uguale al Padre non ha disdegnato di rivestirsi della condizione
di servo per dei servi empi e peccatori. E questa non è stata
ricompensa a dei meriti umani; per le nostre iniquità semmai noi
meritavamo delle pene; ma se egli avesse tenuto conto delle colpe, chi
avrebbe potuto sussistere 11?
È quindi per dei servi empi e peccatori che il Signore si è degnato di
nascere servo e uomo dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria.
Sant'Agostino Discorso 215 (3 e 4) qua
3. «Creemos también en su Hijo, Jesucristo, nuestro
Señor», Dios verdadero de Dios verdadero, Dios Hijo de Dios Padre, pero
sin ser dos dioses, pues él y el Padre son una sola cosa4.
Esto ya lo da a entender al pueblo mediante Moisés al decir: Escucha,
Israel, los mandamientos de la vida; el Señor tu Dios es un solo Señor5.
Y, si quieres pensar cómo ha nacido fuera del tiempo el Hijo eterno del
eterno Padre, te recrimina el profeta Isaías, que dice: ¿Quién narrará
su nacimiento?6
Así, pues, el nacimiento de Dios a partir de Dios, ni podrás pensarlo
ni explicarlo; sólo se te permite creerlo para poder alcanzar la
salvación, según las palabras del Apóstol: Quien se acerca a Dios es
preciso que crea que existe y que recompensará a los que le buscan7.
Si, pues, deseas conocer su nacimiento según la carne, que se dignó
aceptar por nuestra salvación, escucha y cree «que nació del Espíritu
Santo y de la virgen María». Aunque, incluso este nacimiento, ¿quién lo
narrará? ¿Quién puede valorar en su justo punto que Dios haya querido
nacer como hombre por los hombres, que una virgen lo haya concebido sin
semen de varón, que lo haya alumbrado sin perder la integridad y que
después del parto haya permanecido íntegra? Nuestro Señor Jesucristo
entró, por condescendencia, en el seno de la virgen: siendo inmaculado,
llenó los miembros de una mujer; hizo grávida a su madre sin privarla de
su virginidad; habiéndose formado a sí mismo, salió del seno de la
madre, conservándolo íntegro. De esta forma colmó de honor materno y de
la santidad virginal a la mujer de la que se dignó nacer. ¿Quién puede
comprender esto? ¿Quién puede explicarlo? En consecuencia, ¿este mismo
nacimiento quién lo narrará?8 ¿Quién tendrá mente capaz de comprender o lengua capaz de explicar no sólo que en el principio existía la Palabra9, carente de todo comienzo por nacimiento, sino también que la Palabra se hizo carne10,
eligiendo una virgen para convertirla en madre y convirtiéndola en
madre pero conservándola virgen? En cuanto Hijo de Dios, no tuvo madre
que lo concibiera y, en cuanto hijo del hombre, no tuvo varón que lo
engendrara; con su venida trajo la fecundidad a la mujer, sin privarla,
al nacer él, de su integridad. ¿Qué es esto? ¿Quién puede decirlo?
¿Quién puede callarlo? ¡Cosa admirable: no se nos permite callar lo que
somos incapaces de hablar! ¡Predicamos con palabras lo que ni con la
mente comprendemos! Somos incapaces de hablar de tan gran don de Dios
por ser pequeños para expresar su grandeza, y, no obstante, nos sentimos
obligados a alabarlo, no sea que nuestro silencio revele ingratitud.
Pero, ¡gracias a Dios!, lo que no puede expresarse dignamente, puede
creerse fielmente.
4. Creamos, pues, «en Jesucristo, nuestro Señor,
nacido del Espíritu Santo y de la virgen María». Pues también la misma
bienaventurada María concibió creyendo a quien alumbró creyendo. Después
que se le prometió el hijo, preguntó cómo podía suceder eso, puesto que
no conocía varón. En efecto, sólo conocía un modo de concebir y de dar a
luz; aunque personalmente no lo había experimentado, había aprendido de
otras mujeres -la naturaleza es repetitiva- que el hombre nace del
varón y de la mujer. El ángel le dio por respuesta: El Espíritu Santo
vendrá sobre ti y el poder del Altísimo te cubrirá con su sombra; por
eso, lo que nazca de ti será santo y será llamado Hijo de Dios11.
Tras estas palabras del ángel, ella, llena de fe y habiendo concebido a
Cristo antes en su espíritu que en su seno, dijo: He aquí la esclava
del Señor; hágase en mí según tu palabra12.
Cúmplase -dijo- el que una virgen conciba sin semen de varón; nazca del
Espíritu Santo y de una mujer virgen aquel en quien renacerá del
Espíritu Santo la Iglesia, virgen también. Llámese Hijo de Dios al santo
que ha de nacer de madre humana, pero sin padre humano, puesto que fue
conveniente que se hiciese hijo del hombre el que de forma admirable
nació de Dios Padre sin madre alguna. De esta forma, nacido en aquella
carne, de pequeño, salió de un seno cerrado, y en la misma carne, de
grande, ya resucitado, entró por puertas cerradas. Estos hechos son
asombrosos, porque son divinos; son inefables, porque son también
inescrutables; la boca del hombre no es suficiente para explicarlos,
porque tampoco lo es el corazón para investigarlos. Creyó María, y se
hizo realidad en ella lo que creyó. Creamos también nosotros para que
pueda sernos también provechoso lo hecho realidad. Aunque también este
nacimiento sea asombroso, piensa, sin embargo, ¡oh hombre!, qué tomó por
ti tu Dios, qué el creador por la criatura: Dios que permanece en Dios,
el eterno que vive con el eterno, el Hijo igual al Padre, no desdeñó
revestirse de la forma de siervo en beneficio de los siervos, reos y
pecadores. Y esto no se debe a méritos humanos, pues más bien merecíamos
el castigo por nuestros pecados. Pero, si hubiese puesto sus ojos en
nuestras maldades, ¿quién los hubiese resistido?13
Así, pues, por los siervos impíos y pecadores, el Señor se dignó nacer,
como siervo y como hombre, «del Espíritu Santo y de la virgen María».
San Agustín Homeléticas 215 (3 y 4) acá
Un discurso para leerlo despacio para "saborear" y reflexionar cada palabra.Besicos
RispondiElimina