ZI12051806 - 18/05/2012
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Come fece Maria a credere?
Riflessione di Padre Manelli sul primo mistero gaudioso del Rosario
di padre Stefano M. Manelli F.I.
ROMA, venerdì, 18 maggio 2012 (ZENIT.org).- La Fede è la prima delle virtù teologali. È il fondamento della vita cristiana.
«Senza la fede è impossibile piacere a Dio», ha scritto san Paolo (Eb
11,6). I Martiri e i Santi di ogni tempo sono stati i giganti della
Fede intrepida e vittoriosa. Per mezzo della Fede essi hanno sopportato
ogni sorta di torture, hanno superato ogni sorta di dolori. «So a chi
credo», diceva ancora san Paolo (2 Tm1,12), affrontando lotte e pericoli
nel suo lavoro di evangelizzazione.
Meditando sul primo mistero gaudioso del Rosario noi possiamo
contemplare e ammirare la fede sublime della Madonna. Ella non solo ebbe
la fede dei Martiri e dei Dottori della Chiesa, ma il 1° mistero
gaudioso superò di gran lunga singolarmente e anche tutti insieme.
A che cosa, infatti, Ella dovette credere all’annuncio dell’Angelo Gabriele? A che cosa Ella aderì,dicendo il suo umile Fiat?
Riflettiamo. L’Angelo Gabriele veniva a proporle cose sovraumane e
strabilianti come queste: diventare Madre restando sempre Vergine
intatta; diventare Madre del «Figlio dell’Altissimo», ossia Madre di
Dio; diventare Madre del Redentore e Salvatore del genere umano;
diventare Madre universale, quale Corredentrice e Mediatrice.
Orbene, la Madonna nell’Annunciazione credette a tutte queste realtà
ineffabili, accettò tutto questo, da sola, senza nessun consiglio,
nessun appoggio, nessun indugio. Anzi, credette con dedizione pronta e
umile: «Ecco l’ancella del Signore...» (Lc 1,38). «Cosciente di tanta
grandezza, e di tanto peso - insegna luminosamente il papa Pio XII - la
Vergine, senza esitare, risponde di sì all’Angelo».
E chi può dire poi con quale fede Ella accolse il Verbo nel suo seno
verginale? Con quale fede Ella lo adorò come suo Dio fatto suo Figlio?
Se noi pensiamo con ammirazione alla fede amorosa e adorante dei
Santi nel fare la Santa Comunione, che cosa sarà stata la fede amorosa e
adorante della Madonna nella sua Prima Comunione all’atto
dell’Incarnazione del Verbo nel suo grembo verginale?
Inoltre, anche durante tutti gli anni vissuti con Gesù, la vita della
Madonna fu una sublime vita di fede in crescita ardente e continua.
Insegna molto bene sant’Alfonso de’ Liguori con la sua solita luminosa
semplicità: «Vedeva ella il suo Figlio nella stalla di Betlemme, e lo
credeva il creatore del mondo. Lo vedeva fuggire da Erode, e non
lasciava di credere ch’egli era il Re dei re. Lo vide nascere e lo credé
eterno.Lo vide povero, bisognoso di cibo, e lo credette Signore
dell’universo: posto sul fieno e lo credette Onnipotente. Osservò che
non parlava, e credette ch’egli era la Sapienza infinita. Lo sentiva
piangere, e credeva essere egli il gaudio del paradiso. Lo vide
finalmente nella morte, vilipeso e crocifisso, ma benché negli altri
vacillasse la fede, Maria stette sempre ferma nel credere ch’Egli era
Dio».
Uno degli insegnamenti che la Madonna ci dona in questo primo mistero
riguarda la nostra vita di fede. Dobbiamo credere con prontezza e
umiltà tutto ciò che Dio ci ha rivelato «e la Santa Chiesa ci propone a
credere». Dobbiamo credere a ciò che ci fa piacere, come il Paradiso, e a
ciò che ci fa dispiacere, come l’Inferno. Dobbiamo credere a costo di
qualsiasi cosa, fosse pure la vita. Altrimenti, la nostra fede è una
fede inconsistente o interessata, egoistica, di comodo.
Guai!
Quando san Massimiliano M. Kolbe fu deportato nel carcere di
Varsavia, durante uno dei controlli, l’ufficiale che ispezionava, appena
vide il Santo con l’abito religioso indosso, divenne furente, si
avvicinò a lui, gli afferrò il crocifisso che pendeva dal Rosario sul
fianco, e gli gridò con rabbia: «Credi tu a questo?». «Si, certo!»,
rispose il Santo.
Un terribile pugno al viso fu la risposta dell’ufficiale, che
aggiunse subito dopo: «E adesso, ci credi ancora?». «Sì, certo!»,
rispose di nuovo il Santo.
Un altro pugno sulla bocca e altri pugni ancora furono la vendetta
bestiale di quel crudele aguzzino contro la testimonianza di fede eroica
dell’intrepido cavaliere dell’Immacolata.
Che cosa dire, ora, della nostra fede così debole e fredda? E che
cosa dire dei tanti uomini che non credono e non vogliono credere in
nulla?
Chiediamo alla Madonna di aumentare la nostra fede, di rafforzarla e
perfezionarla, di renderla simile alla sua che le meritò il grido di
santa Elisabetta: «Beata te che hai creduto!» (Lc 1,45).
Chiediamo alla Madonna di ottenere il dono della fede a tanti uomini che non ce l’hanno...
Ripetiamo anche noi spesso la breve preghiera che l’Angelo insegnò ai
tre pastorelli di Fatima: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo.
Domando perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non
sperano e non vi amano».
*Per ogni approfondimento: Padre Stefano Maria Manelli, “O Rosario benedetto di Maria!” (Casa Mariana Editrice)
ZS12052103 - 21-05-2012
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María creyente
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Es modelo de todas las virtudes cristianas
Por el padre José Antonio Ubillús, CM*
LIMA, Lunes 21 mayo 2012 (ZENIT.org).-
Durante el mes de mayo, dedicado a María, los católicos estamos
invitados a pensar y a meditar en quien encarna como nadie los valores
cristianos y el seguimiento de Jesús: su madre María. Y lo debemos hacer
ojeando su rastro en el evangelio. Escasas se nos hacen ciertamente las
referencias explícitas a María en el Nuevo Testamento.
Por contraposición quizá, su figura ha sido sobredimensionada en la
piedad popular, especialmente a partir de la Edad Media. Entre uno y
otro extremo, el Concilio Vaticano II ha querido centrar la
significación de la Virgen en el conjunto de nuestra fe y ha colocado
así su presencia en el misterio de Cristo y de la Iglesia: “Uno solo es
nuestro mediador, sostienen los Padres conciliares, según las palabras
del Apóstol: Porque uno es Dios, y uno también el Mediador entre Dios y
los hombres Cristo Jesús, que se entregó a sí mismo para redención de
todos (1 Tim. 2, 5-6).
Sin embargo, la misión maternal de María para con los hombres no
oscurece ni disminuye en modo alguno esta mediación única de Cristo,
antes bien sirve para demostrar su poder. Pues todo el influjo salvífico
de la Santísima Virgen sobre los hombres no dimana de una necesidad
ineludible, sino del divino beneplácito y de la superabundancia de los
méritos de Cristo; se apoya en la mediación de este, depende totalmente
de ella y de la misma saca todo su poder. Y, lejos de impedir la unión
inmediata de los creyentes con Cristo, la fomenta “ (LG 60; cf. Ibid.
52, 53, 55, 62).
“El Concilio, afirma Benedicto XVI, quería decirnos esto: María está
tan unida al gran misterio de la Iglesia, que ella y la Iglesia son
inseparables, como lo son ella y Cristo. María refleja a la Iglesia, la
anticipa en su persona y, en medio de todas las turbulencias que afligen
a la Iglesia sufriente y doliente, ella sigue siendo siempre estrella
de la salvación. Ella es su verdadero centro, del que nos fiamos, aunque
muy a menudo su periferia pesa sobre nuestra alma…En María, la
Inmaculada, encontramos la esencia de la Iglesia de un modo no
deformado. De ella debemos aprender a convertirnos nosotros mismos en
“almas eclesiales” –así lo expresaban los Padres- para poder
presentarnos también nosotros, según la palabra de San Pablo,
“inmaculados” delante del Señor, tal como él nos quiso desde el
principio (cf. Col 1, 21; Ef 1, 4)” (Homilía del Santo Padre Benedicto
XVI durante la solemne concelebración eucarística en la Basílica de San
Pedro – Jueves 8 de diciembre de 2005 – 40 aniversario de la clausura
del Concilio Vaticano II).
Aparece entonces la figura de María ante nosotros no ya basada en
milagros o apariciones, no exaltada hasta la frontera del mito por un
amor desmedido. No aislada del conjunto de la humanidad de la que forma
parte, sino como la mujer recia y materna del Evangelio,
indisolublemente unida a Cristo, llena de su Espíritu, miembro de la
comunidad eclesial, modelo de las mejores virtudes cristianas. Aparece,
en suma, ante nosotros María como la Virgen que cree, que ora, que
ofrece y que ama.
Aspectos estos que propongo meditar con el fin de que podamos acercarnos a Cristo acompañados por su Madre:
Es la Virgen de la Anunciación, la Virgen del sí claro, personal,
responsable, comprometido, la Virgen que personifica al “resto de
Israel” del Antiguo Testamento, y que hace posible desde su confianza el
dinamismo de la nueva creación en Cristo.
La Virgen que cree es la Virgen oyente, abierta a Dios, la Virgen que
acoge a Cristo antes con su fe, como el Verbo y la Palabra de Dios, que
con su propio cuerpo. “Porque ha creído” recibe la alabanza de su prima
Isabel. Porque cree, “guarda todas las cosas en su corazón”; porque
cree sigue a Jesús dentro del grupo de los discípulos (Mt. 12, 46); y
porque cree, el mismo Jesús la proclama dichosa (Lc. 11, 28).
Desde esa contemplación de la Virgen que cree y que escucha, también
la Iglesia valora cada vez más la escucha de la Palabra de Dios y
aprende a ser discípula tratando de leer el mensaje de Dios tanto en la
oración y la liturgia como en la creación y en la vida. Quiere ser la
Iglesia como María, una comunidad de fe, que cree y oye. Podemos, por
eso, meditar y aprender en maría a creer en Dios y a escucharlo cada
día. Revivamos por ello esos momentos en que ella creyó (Nazaret, el
Templo…).
Son diversos momentos de un retrato evangélico en el que María
responde a la iniciativa de Dios con su oración personal y comunitaria:
Oración de alabanza en el Magnificat, oración de súplica en Caná,
oración contemplativa en el Templo de Jerusalén y oración comunitaria en
la espera del Espíritu.
Es la Virgen de la Presentación y del Calvario, la Virgen que ofrece
su vida con la de Cristo para la salvación de todos los hombres. Es la
Virgen de todo el Evangelio, llena de un Espíritu, que es espíritu de
amor, María está tanto abierta al plan salvador de Dios como cercana a
los hombres.
Es la mujer que, después de la angustia de la muerte de su Hijo y
después de la alegría de verlo resucitado, no se retira para rumiar sola
los acontecimientos, sino que se abre a la comunidad, se une a la
Iglesia en oración y la acompaña, como acompañaba antes a su Hijo Jesús.
Es, en definitiva, María la mujer de la caridad, la mujer que ama. Y
así ha sabido sentirla siempre el pueblo cristiano cuando ha acudido
confiado a ella en busca de consuelo, apoyo y esperanza.
Que esta contemplación de María, la primera del grupo de los
creyentes, nos afiance en la fe, nos adentre en la oración, nos anime a
la ofrenda y nos empuje al amor.
*Congregación de la Misión - Vicentinos
Come Lei ha creduto anche noi dobbiamo credere e fidarci ciecamente di Lei.
RispondiEliminaA lei mi rivolgo nei momenti duri.....
A te dolce amica il mio abbraccio più forte
Buona giornata
Senza la fede è impossibile piacere a Dio...senza la fede la vita non avrebbe un senso, un'ideale di vita....forse è per questo che nel mondo dilaga odio, guerra......
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao Mirta, hai ragione. La nostra fede è debole..dovremmo sforzarci (dovrei!) di rafforzarla. Da che parte iniziare???? in questo momento non so cosa pensare. Un abbraccio! :)
RispondiEliminaCara Angela,
EliminaQuesto è dunque il messaggio principale di Medjugorje: soltanto con la preghiera si può scoprire la fede, soltanto con la fede è possibile la conversione e soltanto con la conversione dei cuori si può ottenere la pace.
Credo che dia una risposta agli interrogativi che ti sei posta.
Se vuoi approfondire sui messaggi di Medjugorje trovi qualcosa qua http://www.festadelladivinamisericordia.com/page/medjugorje.asp
Una preghiera molto semplice, breve ma molto potente e profonda che io raccomando sempre è la devozione delle tre Ave Maria
http://lucenelcuore.blogspot.it/2011/05/la-potente-devozione-delle-tre-ave.html#more
Un abbraccio
Che bella mamma Maria!Tutte le mamme dovrebbero prendere esempio!Ti auguro un dolce fine settimana!Baci,Rosetta
RispondiEliminaEccomi Mirta! Per augurarti una buona e serena giornata.
RispondiEliminaCara Mirta siamo quasi alla fine del mese della madonna del rosario, speriamo che le preghiere fatte questo mese la Madonna ne tenga conto e aiuti colora che gli manca il coraggio di affrontare le difficoltà della vita.
RispondiEliminaTomaso
solo la Fede ci può aiutare ...soprattutto nei momenti bui...ti abbraccio forte forte Lory
RispondiEliminala fede è una cosa importantissima...senza la fede non esiste niente!
RispondiEliminaBaci Baci
Parlare di fede è molto difficile,a volte ci chiediamo il perchè succedono tante ingiustizie e cattiverie,dovremmo essere come la Madonna credere e accettare senza farci domande,ma non è facile.Ti ringrazio le tue parole fanno bene al cuore.Buon fine settimana,Letizia.
RispondiEliminala fede è una cosa meravigliosa che riempie il cuore
RispondiEliminaLa Madonna è un meraviglioso esempio per tutti noi...
RispondiEliminaEstoy en plenos exámenes, el lunes tengo uno, pero no he podido resistir la tentación de pasarme por tu blog, aunque no tengo tiempo para leer tus post te quería recomendar este testimonio que me mostraron hace ya, creo, más de un mes. Es un testimonio largo de hora y media. La protagonista es la escritora española María Vallejo Nájera que se convirtió en Medjugorje. Es un testimonio muy bueno. Después de exámenes si puedo me paso por tu blog. Un abrazo y que Dios te bendiga. He aquí el enlace, es un vídeo colgado en youtube.
RispondiElimina.
http://youtu.be/3iF4qRXCZLo
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http://www.youtube.com/watch?v=3iF4qRXCZLo&feature=youtu.be
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Hola:
RispondiElimina.
No sé por qué no puedo dejar un comentario en tu blog. Venía a dejarte este testimonio de la conversión de la escritora española María Vallejo Nájera en Medjugorje. Es muy bueno. Dura 1 hora y media.
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Estoy en plenos exámenes, siento no poderme entretener demasiado. Un abrazo y que Dios te bendiga. He aquí el enlace. Es un vídeo de youtube
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http://youtu.be/3iF4qRXCZLo
GRacias Javier! Que el Espiritu Santo te ayuda en tus examenes!
RispondiEliminaGrazie mille per le vostre visite e commenti. Che la Madonna ci guidi e ci aiuti a far crescere la nostra fede!
RispondiEliminaGracias por sus visitas y comentarios. ¡Qué la Virgen nos guíe y nos ayuda a hacer crecer nuestra fe!