Dai "Discorsi" di Sant'Agostino Vescovo
DISCORSO 206
QUARESIMA
Quaresima tempo d'umiltà.
1. Dopo un anno è
ritornato il tempo della Quaresima e io mi sento in dovere di farvi
delle esortazioni. Anche voi infatti siete debitori verso Dio di azioni
adeguate al tempo che state vivendo, azioni che possano giovare a voi,
non a Dio. Il cristiano anche negli altri tempi dell'anno deve essere
fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia
questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni
sono pigri in queste cose. Ma anche quelli che negli altri giorni sono
solleciti nel fare queste opere buone, ora le debbono compiere con più
fervore. La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della
nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo
Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre,
sembra che ritorni ogni anno a soffrire. Infatti ciò che è stato fatto
una sola volta per sempre, perché la nostra vita si rinnovasse, lo si
celebra tutti gli anni per richiamarlo alla memoria. Se pertanto
dobbiamo essere umili di cuore con tutta la forza di una pietà
assolutamente verace per tutto il tempo di questo nostro pellegrinaggio,
durante il quale viviamo in mezzo a tentazioni: quanto più dobbiamo
esserlo in questi giorni nei quali non solo, vivendo, stiamo
trascorrendo questo tempo della nostra umiltà, ma lo simboleggiamo anche
con un'apposita celebrazione? L'umiltà di Cristo ci ha insegnato ad
essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la
glorificazione di Cristo glorifica anche noi: con la risurrezione
infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui - dice l'Apostolo - vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui 1.
La prima parte di questa espressione dell'Apostolo celebriamola ora con
la dovuta devozione, avvicinandosi la sua passione; la seconda parte la
celebreremo dopo Pasqua, a risurrezione avvenuta. Dopo Pasqua infatti,
passati questi giorni in cui manifestiamo la nostra umiltà, sarà il
tempo anche della nostra glorificazione, benché non possa essere
pienamente realizzato perché non c'è ancora la visione - tuttavia già
reca gioia soltanto il pensarci sopra -. Ora dunque gemiamo con
preghiere più insistenti: poi saremo più abbondantemente ricolmi di
gioia nella lode.
De los "Discrusos" de San Agustín
SERMÓN 206
Traductor: Pío de Luis, OSA
Oración, ayuno y limosna
1. Un año más ha llegado la cuaresma. En la
circunstancia os debo una exhortación, porque también vosotros debéis a
Dios las obras adecuadas al tiempo litúrgico. Esas obras sólo pueden
seros de utilidad a vosotros, no a él. También en las restantes épocas
del año tiene que entregarse el cristiano con fervor a la oración, al
ayuno y a la limosna. Pero este período debe estimular incluso a quienes
de ordinario son perezosos al respecto. Y quienes ya se aplican con
esmero a esas actividades deben realizarlas ahora con mayor ardor.
La vida en este mundo es el tiempo de nuestra
humillación, significado en estos días, como si Cristo el Señor, que
padeció y murió una sola vez, fuese a padecer por nosotros todos los
años al retornar estas fechas. Lo que tuvo lugar una sola vez en la
historia para la renovación de nuestra vida se celebra todos los años
para perpetuar su memoria. Por tanto, si debemos ser humildes de corazón
y estar llenos del afecto de la verdadera piedad durante toda nuestra
peregrinación que transcurre en medio de tentaciones, ¡cuánto más en
estos días! En ellos no sólo actuamos con la vida, sino que también
simbolizamos en la celebración este tiempo de nuestra humildad. La
humildad de Cristo nos enseñó a ser humildes, porque él, al morir, cedió
ante los malvados; la excelsitud de Cristo nos hace excelsos, porque
él, al resucitar, precedió a los justos. Dice el Apóstol: Si hemos
muerto con Cristo, viviremos con él; si con él sufrimos, reinaremos
también con él1.
Con la debida veneración celebramos ahora una de estas dos cosas, como
si se avecinase su pasión; la otra después de Pascua, como si acabase de
tener lugar la resurrección. Entonces, pasados los días de nuestra
humildad, llegará el tiempo de nuestra excelsitud. Aunque aún no en el
descanso de la visión, sí en la satisfacción de significarlo meditando
en él. Recobren ahora intensidad los gemidos de nuestra oración;
entonces nuestro regocijo, entre alabanzas, será mayor.
Cara Mirta, sono qui per augurarti una buona e serena Quaresima!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata cara amica.
Tomaso
E' sempre una piccola carezza passare dal tuo blog e questa notte tutte le tue dolci note , accarezzeranno il mio sonno..
RispondiEliminaGrazie Mirta cara, prega per me!
Bacio soave!
Carissima amica conta sulle mie preghiere. Un abbraccio per te
EliminaHabrá que rezar con más intensidad para alcanzar ese regocijo que nos habla San Agustín.Besicos
RispondiEliminaCiao Mirta, grazie! Buon venerdì di Quaresima e buon fine settimana!!
RispondiEliminaciao mirta cara, un grande abbraccio Lory
RispondiEliminaUn passaggio veloce per ringraziarti della tua visita e per augurarti una buona serata domenicale.
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